Bene in Serie A, un po' meno in Champions League. Arriva un'investitura "a metà" per Simone Inzaghi da uno degli allenatori che hanno fatto la storia del calcio italiano: Arrigo Sacchi. L'ex tecnico del grande Milan degli olandesi ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ha fornito il suo punto di vista non solo sull'Inter del dopo Conte e Lukaku, ma anche sulle altre big del campionato italiano.

In merito a Simone Inzaghi, Sacchi lo ha definito un "bravissimo tecnico italiano". Ha spiegato la portata delle sue parole, sottolineando che il nuovo tecnico dell'Inter si concentra molto sulla fase difensiva che, inevitabilmente, lo priva di due-tre calciatori nel momento in cui bisogna costruire la manovra d'attacco.

Un'idea di gioco, questa, che va benissimo in Serie A mentre, secondo l'allenatore di Fusignano, in Champions League sarebbe importante fare un "salto di qualità".

In sintesi, dunque, interpretando il pensiero dell'ex Ct della nazionale italiana, l'erede di Antonio Conte sulla panchina nerazzurra è destinato a far bene in campionato, mentre in ambito europeo se non dovesse modificare le sue idee tattiche potrebbe avere delle difficoltà.

Sacchi: 'Lazio e Milan più avanti delle altre'

Arrigo Sacchi si è soffermato anche sulla Serie A 2021/2022 che dovrà fare a meno di grandi campioni come Donnarumma, Lukaku e Cristiano Ronaldo. Ha ricordato che, sì, i fuoriclasse sono importanti, ma nel calcio comunque ciò che conta è il collettivo, e a tal proposito ha fatto l'esempio della Juventus che, nonostante CR7, non è riuscita a vincere la Champions League perché in Europa: "Se non hai idee, o se non sai svilupparle, non vai lontano".

In Italia, invece, è possibile mietere successi per la Vecchia Signora perché è dotata di una potenza economica che le avversarie non hanno.

Dopo le prime due giornate di campionato, Sacchi è rimasto impressionato positivamente da Milan e Lazio che, a suo parere, per il tipo di gioco mostrato risultano "più avanti delle altre".

Bocciata invece la Juventus. L'ex Milan ha visto una squadra "disorganica e demotivata". Probabilmente l'ambiente ha risentito dell'addio di Cristiano Ronaldo, ma comunque sarà necessario "fare un lavoro in profondità" per rivedere una formazione organizzata e con delle idee precise di gioco.

Rispetto agli anni scorsi, a Sacchi sembra che la squadra bianconera abbia perso quell'animus pugnandi (spirito di combattimento) che l'aveva caratterizzata e che va ritrovato e rilanciato per tornare a mietere successi innanzitutto in Italia.

Infine un passaggio su Mourinho e Spalletti che quest'anno sono tornati ad essere protagonisti in Serie A rispettivamente sulle panchine di Roma e Napoli. Il tecnico di Fusignano ha definito l'allenatore giallorosso "un domatore di leoni" che ha tutte le capacità per sapersi muovere in un ambiente delicato come quello romanista. Invece, per quanto riguarda Spalletti, ha evidenziato che per lui sarà fondamentale il prossimo match contro la Juventus, chiudendo poi con un sibillino: "Ci sono tanti contendenti per lo scudetto".