L’Inter avrebbe scelto il terzino del Cagliari Raoul Bellanova per puntellare le fasce. Secondo alcune indiscrezioni, a dare una svolta alla trattativa sarebbe stato Paolo Busardò, lo stesso intermediario che seguì la mediazione per Gosens. Giulini sarebbe disposto ad accettare un’offerta intorno agli 8 milioni, molto meno dei 20 di cui si era parlato in questi giorni, ma sul giocatore rimarrebbe vivo l’interesse della Fiorentina, che sta alla porta e attende di capire quali siano i margini per trattare col patron rossoblù.
Sterzata su Bellanova: l’intermediazione e la volontà del giocatore
Questa vicenda di Calciomercato è nata quasi in sordina e ora potrebbe realmente andare in porto. I primi nomi per il vice Gosens furono infatti quelli di Kostic e poi di Udogie. Negli ultimi giorni, Marotta e Ausilio avevano sondato il terreno per il talento dell’Udinese, incontrando la resistenza dei Pozzo, che hanno richieste importanti e preferirebbero tenere il ragazzo in squadra per un altro anno. In chiave nerazzurra, si parla di Kostic dalla scorsa stagione. L’Inter sembrava essere la destinazione più probabile per il serbo, poi c’è stato l’interessamento della Juventus e di altri club, infine la richiesta del Francoforte, che non intende cederlo per meno di 20 milioni.
La sterzata su Bellanova sarebbe recente e circolano voci di un incontro imminente tra le due parti. Il legame tra Inter e Cagliari si è rafforzato in seguito all’arrivo di Giulini in terra sarda. Tra le trattative che hanno coinvolto i due club ricordiamo Barella e Naingolan su tutti, il prestito di Dalbert e la trattativa per Nahitan Nandez, che non andò a buon fine.
Come riportato da alcune indiscrezioni, per facilitare la “pista Bellanova” sarebbe sceso in campo Paolo Busardò che ha già fatto da intermediario per Gosens e starebbe seguendo molto da vicino anche Bremer, probabile obiettivo dell’Inter. Alla base della trattativa ci sarebbero gli 8 milioni per il cartellino del calciatore, ma i nerazzurri potrebbero inserire nel discorso qualche contropartita gradita a Giulini, che dopo la retrocessione dovrà ricostruire un gruppo che potrebbe perdere i suoi pezzi più pregiati.
Va infine ricordato che Bellanova è un tifoso del Biscione e che non manca mai di manifestare a mezzo social il proprio amore per il club milanese. Il ragazzo difficilmente sarà titolare nell’Inter, ma la sua volontà sarebbe comunque quella di giocarsi il tutto per tutto e fare parte della squadra di cui è anche tifoso.
Il probabile impiego in campo e i punti di forza di Bellanova
Se il trasferimento avesse luogo, Bellanova diventerebbe un’alternativa a Dumfries sulla destra, mentre Darmian andrebbe a fare il vice di Gosens. Dall’Heatmap stagionale emerge che Raoul preferisce giocare a tutta fascia sul fianco destro, ma all’occasione sa adattarsi anche a sinistra e agire a piede invertito. Proprio questa duttilità tattica potrebbe incrementarne l’impiego nel corso della stagione.
Nel Cagliari ha inoltre giocato come “quinto” nella difesa a 3 e l’esperienza accumulata in quel ruolo potrebbe facilitarne l’ambientamento nel modulo di Simone Inzaghi.
Raoul è un giocatore ancora giovane, ha infatti 22 anni e i margini per una crescita importante ci sono tutti. Il sui punti di forza sono la struttura fisica (188 cm per circa 80 kg) e un’accelerazione esplosiva che lo mette spesso in condizione di saltare l’uomo sull’allungo. Spiccano anche le importanti caratteristiche mentali, mai banali quando si parla di un ventenne. Va infatti ricordato che Bellanova ha saputo emergere malgrado la stagione non positiva del club sardo. Si è conquistato la titolarità battendo la concorrenza di Nandenz e imponendosi in campo grazie a una determinazione encomiabile, che gli ha permesso di portare a casa ottime pagelle anche quando i compagni sembravano stanchi e rassegnati.
Qualora arrivasse all’Inter, Inzaghi dovrà lavorare sulla fase difensiva del ragazzo, che spesso tende a leggere in ritardo le giocate avversarie facendosi trovare impreparato. Oltre al senso della posizione, Raoul può e deve fare un salto in avanti per quanto riguarda la precisione del cross e i tempi d’inserimento. Nulla d’insormontabile comunque, dal momento che anche Dumfries impiegò qualche mese per migliorare il proprio equilibrio tattico.