In queste settimane la Juventus è al centro della ribalta per il "caso plusvalenze" (per il quale la Corte Federale d'appello ha comminato ai bianconeri 15 punti di penalizzazione, in attesa del ricorso al Collegio di Garanzia del Coni) e per quello sulla "manovra stipendi", ancora non valutato con alcuna decisione da parte della Figc.

A parlare dell'argomento è stato nelle scorse ore anche il giornalista Ivan Zazzaroni, nel suo editoriale sul Corriere dello Sport, quotidiano di cui è il direttore.

Il giornalista sportivo Zazzaroni ha parlato del procedimento alla Juventus e del calcio italiano

'Il caso Juvegate fa tremare i diretti interessati ma anche e soprattutto l'intero sistema calcio italiano, non solo per la questione dei diritti tv che, lo ricordo, sono la principale fonte di sostentamento', sono queste le parole scritte nelle scorse ore dal giornalista Ivan Zazzaroni.

Il giornalista sportivo ha aggiunto: 'C’è chi pensa che un botto nel sistema possa permettere poi a tutti di ripartire con parametri più equilibrati, penso invece che il nostro calcio non sia in grado di sopportare gli effetti di un altro botto'.

Zazzaroni ha infine sottolineato: 'Nel Governo italiano temono la retrocessione del club di riferimento del calcio italiano, che la settima industria del Paese'.

Juventus, le evoluzioni delle ultime ore e le possibili sanzioni della Uefa

Proprio nella giornata di ieri, lunedì 30 gennaio, intanto la Corte Federale d'Appello ha pubblicato le motivazioni ufficiali della sentenza che ha portato alla penalizzazione della Juventus con 15 punti nella classifica di Serie A.

Subito dopo la società bianconera, con un comunicato stampa sul proprio sito web ufficiale, ha confermato l'intenzione di fare immediatamente ricorso al Collegio di garanzia del Coni per ottenere la revoca della sanzione.

Nel frattempo anche la Uefa starebbe attendendo l'evoluzione dell'indagine italiana che sta riguardando la società bianconera. Come sottolineato di recente dall'avvocato Leandro Cantamessa: "Ai commissari di Nyon interesserà capire se queste condotte possono avere modificato in modo intollerabile il percorso di rientro nei paletti del fair play finanziario (...) Potrebbe esserci un processo disciplinare se l'Uefa ipotizzerà una violazione dell’articolo 11 del suo codice, simile a quello italiano sul principio di lealtà".