Avrebbe firmato una carta in cui afferma di non avere pendenze col club, la sua causa non avrebbe dunque alcun fondamento: l'indiscrezione, lanciata da Tuttosport, scrive una pagina del tutto nuova sulla querelle Cristiano Ronaldo - Juventus ritornata in auge da qualche mese.
Ovvero sia da quando i legali del portoghese si sono rivolti al Collegio Arbitrale della Figc per provare ad ottenere i 19,9 milioni di euro che la Juventus dovrebbe ancora versare al fuoriclasse ex Manchester United per onorare 4 mensilità dello stipendio annuale risalente al 2020, l'anno in cui la Serie A venne sospesa per via della pandemia da Covid.
L'operazione, parte integrande della famosa 'manovra stipendi' costata al club 718mila euro di multa, verteva su un accordo stipulato con i singoli calciatori, accordo che Cristiano non avrebbe mai firmato eliminando di fatto la base di ogni controversia giuridica al riguardo. Ma c'è di più.
Controversia Juventus-Ronaldo
Si perchè pare infatti che poche ore prima di lasciare la Juventus per tornare al Manchester United, Cristiano Ronaldo abbia firmato un documento nel quale dichiarava di non avere più alcuna pendenza col club.
Altro punto che renderebbe molto debole la causa mossa dai suoi legali, gli stessi che all'epoca della pandemia gli consigliarono di non firmare nessun accordo circa lo spostamento di una o più mensilità dello stipendio.
L’unico appiglio a cui potrebbe aggrapparsi il pull di legali di Cristiano Ronaldo potrebbe essere allora l’accordo siglato, sempre durante la pandemia, da Giorgio Chiellini con l’allora presidente Andrea Agnelli che sanciva per l'appunto la restituzione degli stipendi. Nel documento sancito tra le parti sarebbe comunque stato specificato che i giocatori avrebbero dovuto accordarsi singolarmente per la restituzione delle mensilità.
Un'intesa privata, e qui torniamo al principio, che Ronaldo non avrebbe mai sottoscritto.
Ronaldo non avrebbe mai contatto la dirigenza della Juventus
L'entourage del portoghese, che in Arabia guadagna 200 milioni netti l'anno, non avrebbe mai contattato l'attuale dirigenza della Juventus per riavere indietro gli stipendi oggetto della controversia, diversamente da quanto fatto da quello di Paulo Dybala, che nell'aprile scorso si è visto riconoscere dalla società bianconera i 3,5 milioni di euro pendenti.
Di fronte al tribunale sportivo la Juventus e il portoghese cercheranno dunque di far valere le proprie ragioni ma in virtù di quanto prima esposto pare che dalle parti della Continassa si respiri grande ottimismo.