A poche ore dal clamoroso esonero di Igor Tudor, avvenuto nella mattinata di ieri, la Juventus sembra già guardare avanti. E lo fa con un nome pesante, di quelli che accendono la fantasia dei tifosi e al tempo stesso dividono gli addetti ai lavori: Luciano Spalletti. Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, la dirigenza bianconera avrebbe già avviato i primi contatti esplorativi con l’ex commissario tecnico della Nazionale, valutandolo come il profilo ideale per rimettere in rotta una squadra in evidente difficoltà.
Juve, l'opzione Spalletti per ripartire da un momento complicato
Il momento in casa Juve è delicatissimo. Otto partite senza vittorie tra campionato e Champions League hanno spento l’entusiasmo e alimentato un clima di incertezza. L’arrivo di Spalletti rappresenterebbe, in questo senso, un porto sicuro in mezzo alla tempesta: un allenatore capace, esperto e abituato a gestire la pressione dei grandi palcoscenici.
Il tecnico toscano porterebbe a Torino la sua idea di calcio moderno, offensivo, costruito su schemi precisi e movimenti studiati. Una filosofia che, al Napoli, lo aveva condotto allo storico scudetto del 2023, e che in passato ha plasmato anche la Roma e l’Inter. In un contesto dove la Juventus fatica a ritrovare un’identità, Spalletti potrebbe essere la chiave per restituire ordine tattico, fiducia e risultati.
Inoltre, il suo curriculum internazionale gli garantirebbe un rispetto immediato nello spogliatoio, elemento non trascurabile dopo due esperienze, quelle di Motta e Tudor, affidate a tecnici alla prima vera chiamata di un top club.
Juve, le controindicazioni del puntare su Spalletti
Tuttavia, non mancano le controindicazioni. La prima è legata al fattore tempo: Spalletti è un allenatore metodico, che ama costruire il suo gioco con pazienza e addestramenti mirati. Subentrare a stagione in corso, con una rosa non modellata sui suoi principi, potrebbe rallentare il processo di rinascita tecnica e tattica della squadra.
Il secondo nodo è caratteriale. Spalletti è un tecnico dal temperamento forte, che pretende disciplina e adesione totale ai suoi dettami.
In passato, proprio questo aspetto lo ha portato a scontrarsi con figure di spicco come Totti e De Rossi a Roma, Icardi all’Inter e, più recentemente, Osimhen a Napoli. Considerando che lo spogliatoio bianconero vive già un momento di tensione, l’introduzione di un profilo così deciso potrebbe rappresentare un rischio non secondario.
Resta dunque da capire se la Juventus vorrà davvero affondare il colpo e puntare su Spalletti per rilanciarsi. L’impressione è che, al di là dei pro e dei contro, il club stia cercando un leader vero, qualcuno capace di restituire mentalità e autorevolezza a una squadra che sembra aver perso la bussola. E in questo senso, pochi nel panorama italiano incarnano meglio di Luciano Spalletti la figura del comandante pronto a rimettere in ordine il timone della Vecchia Signora.