La Juventus non ha perso tempo. Dopo la deludente prestazione contro la Lazio, la dirigenza bianconera ha deciso di intervenire immediatamente: Igor Tudor è stato sollevato dall’incarico di allenatore. La notizia, rivelata da Gianluca Di Marzio, sarà ufficializzata a breve, ma la decisione è già stata comunicata al tecnico nella mattinata di oggi. Un epilogo rapido e quasi inevitabile dopo settimane di risultati altalenanti e prestazioni sotto tono che avevano ormai incrinato la fiducia della società.
La scelta della Juventus arriva in un momento delicato della stagione.
I bianconeri, infatti, torneranno in campo già mercoledì 29 ottobre per affrontare l’Udinese, e il tempo per individuare un nuovo allenatore è ridottissimo. Per questo motivo, la dirigenza ha optato per una soluzione interna: Massimo Brambilla, attuale tecnico della Juventus Next Gen, guiderà temporaneamente la prima squadra. L’allenatore bergamasco, che conosce bene l’ambiente e molti giovani già transitati in prima squadra, avrà il compito di traghettare la squadra fino alla scelta del nuovo tecnico.
Decisione inevitabile
La decisione di esonerare Tudor è maturata nella notte e resa effettiva al mattino, dopo un confronto tra la dirigenza e i dirigenti dell’area tecnica, guidati da Damien Comolli e Giorgio Chiellini.
Il malcontento serpeggiava ormai da tempo: le ultime settimane avevano mostrato una Juventus spenta, priva di idee e di continuità, incapace di reagire nei momenti di difficoltà. La sconfitta con la Lazio è stata soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Oltre alle scelte tattiche discutibili, a pesare sono stati soprattutto i risultati: la Juventus non vince da quattro partite e ha raccolto appena due punti nelle ultime tre gare di campionato. Troppo poco per un club che, per storia e ambizioni, punta sempre ai vertici della Serie A. La società non poteva più restare a guardare.
Ora la palla passa ai giocatori, chiamati a dare una risposta immediata sul campo. I senatori come Locatelli, Cambiaso, Gatti e altri uomini simbolo del gruppo dovranno assumersi le proprie responsabilità e trascinare la squadra fuori da questa nuova crisi.
Non è solo una questione di allenatori: anche chi scende in campo deve ritrovare motivazione, carattere e senso di appartenenza.
Terzo esonero in tre anni
La Juventus, infatti, vive l’ennesimo scossone tecnico degli ultimi anni. In soli tre anni, ben tre allenatori sono stati esonerati: Massimiliano Allegri è stato mandato via nonostante la vittoria della Coppa Italia, Thiago Motta non è riuscito a portare avanti il suo progetto fino al termine della stagione, e ora anche Tudor deve lasciare dopo appena sei mesi. Un turnover continuo che testimonia le difficoltà strutturali del club nel costruire un progetto solido e duraturo.
La dirigenza bianconera dovrà ora riflettere in profondità sul futuro.
La scelta del prossimo allenatore sarà decisiva e non potrà permettersi margini d’errore. Dopo anni di transizioni e di esperimenti falliti, la Juventus ha bisogno di stabilità, idee chiare e una guida in grado di restituire identità e ambizione a una squadra che, troppo spesso, ha smarrito sé stessa.
Per il momento, sarà Massimo Brambilla a tentare di rimettere ordine, con la speranza di riaccendere l’orgoglio bianconero e restituire entusiasmo a un ambiente che, ancora una volta, si trova a fare i conti con una crisi profonda.