L'Inter starebbe valutando l’ipotesi di inserirsi in una trattativa con la Juventus, con l’obiettivo di portare Manuel Locatelli a Milano. Al tempo stesso, i bianconeri osservano con attenzione la possibilità di inserire Davide Frattesi nel proprio progetto tecnico. Uno scambio che, sulla carta, sembra complesso, ma che nella realtà si nutre di logiche tattiche chiare e in evoluzione.
Inter e una nuova fase di costruzione
Inter, con la gestione tecnica di Cristian Chivu, sta continuando a modellare un'identità che unisce ordine posizionale, ritmo variabile e controllo territoriale.
La squadra vuole essere continua nel possesso, paziente in alcune fasi e improvvisamente rapida nel ribaltare l’azione quando trova lo spazio giusto. Per realizzare questo processo serve un centrocampista in grado di leggere il campo, anticipare le situazioni e dettare i tempi dell’azione. Quel profilo, oggi, corrisponde in modo evidente a Locatelli.
Frattesi è un giocatore dinamico, aggressivo, verticale. Ha la capacità di inserirsi in area con tempi perfetti e di strappare metri palla al piede. Ma in una squadra che desidera aumentare il proprio controllo del pallone, dominare i ritmi e ridurre le fasi caotiche, può emergere la necessità di un regista più strutturato, metodico e capace di guidare le transizioni lente.
Qui si capisce perché l’Inter stia studiando questa pista.
Juventus e le rotazioni di Spalletti
Juventus, ora allenata da Luciano Spalletti, sta costruendo un progetto che guarda molto alla verticalità, alla corsa e alle rotazioni continue tra mezzali e attaccanti. In questo contesto, un giocatore come Frattesi è perfettamente inseribile. Il suo modo di aggredire lo spazio lo rende una risorsa preziosa in una squadra che vuole schiacciare l’avversario nella propria metà campo. Il tema è che, con questa evoluzione, Locatelli rischierebbe di perdere centralità. Non per limiti tecnici, ma per variazione tattica collettiva.
Da qui nasce la sensazione che la Juventus possa anche ascoltare una proposta se questa dovesse aprire uno scenario di innesto funzionale alla nuova identità.
E Frattesi, in questo senso, offre proprio ciò che Spalletti cerca: profondità, energia e presenza negli ultimi metri.
Come giocherebbe Locatelli nell’Inter
L’arrivo di Locatelli all’Inter rappresenterebbe una trasformazione nel cuore della squadra. Il centrocampista verrebbe posizionato davanti alla difesa, come regista primario della manovra. Inter alzerebbe la propria linea difensiva in fase di possesso, con Bastoni e Akanji pronti a sostenere la costruzione bassa. Locatelli si abbasserebbe spesso tra i due, creando una struttura a tre già nei primi metri di campo. Questo permetterebbe ai terzini di alzarsi con continuità e ai centrocampisti mezzali, come Barella o Zielinski, di occupare zone più offensive.
Le sue doti nella lettura delle pressioni avversarie consentirebbero all’Inter di evitare situazioni di forzatura e di far girare la palla fino a trovare la linea interna pulita. Inoltre, Locatelli è in grado di cambiare gioco con qualità, aprendo improvvisamente spazi sulle corsie. In un sistema come quello di Chivu, orientato a mantenere la squadra corta e connessa, il suo arrivo darebbe una dimensione di regia stabile e continua. Una squadra che vuole crescere nella capacità di comandare le partite non cerca solo corsa. Cerca ordine, calma e autorità sul pallone. Locatelli può garantire esattamente questo.
Le valutazioni economiche, contrattuali e tecniche richiedono tempo. La trattativa non è immediata e non si può definire né vicina né remota. Ma l’idea ci sarebbe.