Il sistema dei controlli finanziari sul calcio italiano entra in una fase decisiva. La nuova Authority incaricata di vigilare sui conti dei club professionistici ha completato l’esame dei bilanci al 30 settembre, tracciando un quadro complessivamente positivo per la Serie A. La maggior parte delle società rispetta i parametri fissati, ma emergono anche alcune situazioni che richiedono attenzione e misure correttive in vista delle prossime finestre di mercato. Dunque, non solo tifosi e passione, adesso il calcio si concentra sul calciomercato invernale in arrivo.

La Lazio torna "libera"

Tra i club promossi spicca la Lazio, che dopo un’estate di restrizioni amministrative ritrova piena libertà operativa nel calciomercato. L’ottimismo di Claudio Lotito trova riscontro nei numeri: indice attestato a 0,7, uno dei migliori dell’intera Serie A. Un risultato che sblocca non solo il tesseramento senza vincoli nella finestra di gennaio, ma anche la possibilità di rinnovare i contratti in aumento con i giocatori già sotto accordo. Via libera anche al Como, rientrato nei parametri grazie a un tempestivo aumento di capitale che ha riequilibrato i conti.

Incentivo per gli Under 23

Un passaggio chiave del nuovo impianto regolatorio riguarda la valorizzazione dei giovani italiani.

Le spese sostenute per l’acquisto di calciatori Under 23 di nazionalità italiana non entreranno infatti nel calcolo del costo del lavoro allargato. Una scelta che va oltre il semplice alleggerimento contabile: è un chiaro indirizzo politico- sportivo, pensato per spingere i club a investire sul talento nazionale senza compromettere l’equilibrio dei bilanci, trasformando i vincoli finanziari in un’opportunità di programmazione e crescita strutturale.

Semaforo arancione per 2 società

Semaforo verde per la stragrande maggioranza della Serie A, con un doppio segnale di allerta che riguarda però Napoli e Pisa. La Authority di controllo sui conti del calcio professionistico, subentrata alla Covisoc e guidata dal professor Giuseppe Atelli, ha chiuso l’analisi dei bilanci al 30 settembre e trasmesso gli esiti alla Figc.

Il verdetto è netto: diciotto club rispettano pienamente il parametro dell’“indicatore del costo del lavoro allargato sui ricavi”, fissato allo 0,8, mentre due società superano la soglia e finiscono sotto osservazione rafforzata.

Scenario quindi diverso per Napoli e Pisa, le uniche due società oltre la soglia dell’80%. Significa che per entrambe scatta il regime del “saldo zero”: ogni nuovo acquisto dovrà essere compensato da una cessione di pari valore. Nessun blocco totale immediato, ma una gestione del mercato inevitabilmente più complessa. Resta comunque la possibilità di chiedere la revoca delle limitazioni attraverso interventi diretti della proprietà.

Lo sguardo, però, è già proiettato oltre gennaio.

Dal 31 marzo, con consegna dei dati alla Figc entro il 30 maggio, l’indicatore per la stagione 2025/26 scenderà a 0,7, allineandosi ai parametri UEFA. Da luglio, in caso di mancato rientro, potrà scattare il vero stop al mercato. Le Noif prevedono alcuni correttivi: si potrà dimostrare il ripianamento del disequilibrio e ottenere la revoca delle sanzioni.