Undicimila edifici pubblici a rischio crollo” in Calabria in caso di Terremoto. A lanciare l'allarme è l'ordine del geologi calabresi, il quale afferma che è “fondamentale” per lo sviluppo della regione procedere alla messa in sicurezza del territorio da realizzarsi “attraverso una sinergia tra professionalità tecniche”. La situazione è, infatti, disastrosa se si pone mente al fatto che la protezione civile afferma: “In Calabria le oltre 140.000 case abusive censite dall’Agenzia delle Entrate, costruite senza alcun progetto, non avrebbero scampo.

In queste case vive quasi un quarto della popolazione calabrese”.

Terremoti, in Calabria mancano i piani di emergenza comunali

In occasione della giornata di Difesa del Suolo tenutasi all’Università della Calabria.dall'Università il geologo Pasquale Mendicino ha rimarcato il fatto che solo meno la metà delle amministrazioni comunali è provvisto di piani di emergenza comunali da applicare in caso di “calamità". La protezione civile, infatti, ha ricevuto solo 219 piani di emergenza su un totale di 409 Comuni calabresi; circostanza criminale se si considera che l'intero territorio calabrese è diviso in zona 1 e zona 2, che individuano aree dove possono manifestarsi terremoti forti e devastanti. Misure che, in termini geologici e sociali, sono molto pericolosi per la vita umana.

I piani di emergenza sono essenziali in caso di terremoto perché pianificano le azioni da compiere, individua i soggetti responsabili e elenca i fondi da utilizzare nel caso in cui si verifica una emergenza “che supera la capacità di risposta o la competenza di una singola organizzazione”.

Terremoti: fenomeno frequente in Calabria

Nel ventesimo secolo in molte occasioni si sono registrate scosse di terremoto fortissime . Dai 7.2 di magnitudo per il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 28 dicembre 1908 ai 5.6 delle scosse che interessarono Bisignano il 26 giugno 1913 e San Mauro Marchesato il 2 gennaio del 1932. Eppure ancora oggi ci si trova di fronte ad una politica e una popolazione che non vuole fare i conti con la realtà.