Napoli - Questa terribile e incredibile storia è stata scoperta dai poliziotti di Napoli. Ieri sera, si sono recati presso l'abitazione ed hanno liberato una donna di 36 anni, Chiara. Ciò che hanno visto è a dir poco surreale: sembrava una discarica di rifiuti. Nella casa, non c'erano nè acqua e nè luce. Chiara viveva tra il disordine e la sporcizia. Oltre che nell'evidente stato di abbandono. La madre le portava soltanto la spesa; poi, usciva e chiudeva la porta. Una girata di chiavi, e lasciava la figlia in quel mondo senza sole, senza luce e soprattutto senza affetto.
Gli agenti di polizia del commissariato Arenella, dopo averla liberata, hanno chiamato il 118. La donna è stata trasferita all'ospedale San Giovanni Bosco, per essere sottoposta alle dovute cure. La madre è stata subito arrestata e trasportata nel carcere femminile di Pozzuoli. Si tratta di un insegnante in pensione di 69 anni.
Inoltre, sono state denunciate tre persone (con l'accusa di favoreggiamento): la zia di Chiara, l'amministratore del condominio ed il portiere. La madre, autrice dei reati di sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, viveva a pochi metri dalla casa dell'orrore. Viveva con la sorella. Il padre di Chiara è morto tanti fa. La vittima ha un fratello, ma vive in un'altra regione.
I poliziotti si sono immediatamente messi in contatto con lui per ascoltarlo.
Chiara, al momento, si trova in ospedale. I medici devono accertare il suo stato di salute. Devono verificare se sono stati somministrati farmaci e se ci sono segni, anche sopravvenuti di problemi mentali. Da una prima ricostruzione, emerge che la madre non ha mai voluto accettare la figlia.
Chiara è diplomata e risulta anche iscritta all'Università. Sono state poste delle domande anche a taluni inquilini del condominio. Pare che nessuno si sia mai accorto di nulla. In particolar modo, una signora del secondo piano, ha dichiarato:
"È una vicenda che ha dell'incredibile: mi chiedo come abbiamo fatto, tutti noi, a non accorgerci di questa terribile vicenda.
Mi sento in colpa. Le conosco da 13 anni. Mi ricordo di averle incontrate entrambe in una riunione di condominio, molto tempo fa. Chiara mi sembrò un po' nervosetta, con dei problemi. Per discrezione non domandai nulla alla signora. Io e mio marito le sentivamo spesso litigare, talvolta furiosamente. Poi niente più, nessun segnale da quell'appartamento".
Infine, prosegue: "Tempo fa, non avendo avuto più sue notizie e non sentendola più, chiesi di Chiara alla madre: mi disse che stava studiando, all'università, e che non dormiva più a casa. Ogni tanto, la incontravo nell'androne del palazzo, con le buste della spesa in mano, un cenno di saluto, buongiorno, buonasera, e null'altro".