I giudici della Corte d'Appello di Genova hanno confermato la condanna per maltrattamenti inflitta in primo grado alle due maestre dell'asilo Cip & Ciop di Livorno.



Le violenze sui bambini



Anna Laura Scuderi
ed Elena Pesce erano accusate di violenze nei confronti dei bambini che frequentavano il nido della città toscana dove lavoravano. La vicenda risale alla fine del 2009, quando un gruppo di genitori, insospettiti dai racconti e dai comportamenti anomali dei piccoli, si rivolsero alla polizia.



Le prove, acquisite con l'aiuto di microcamere sistemante all'interno dell'asilo, furono successivamente supportate dalle perizie mediche che riscontrarono lesioni gravi per 15 dei 18 bambini della scuola.

L'inchiesta era stata trasferita a Genova in quanto uno dei bambini coinvolti è figlio di un magistrato fiorentino, particolare che rendeva incompatibile la procura di Pistoia.



Il processo di appello ha ora confermato le condanne di primo grado a 6 anni e 4 mesi di reclusione per Anna Laura Scuderi e a 5 anni per Elena Pesce, riducendo le richieste dell'accusa che erano di 8 anni per la prima e di 6 anni per la seconda. Nella precedente sentenza, il giudice aveva stabilito anche un risarcimento di un milione di euro in favore delle famiglie costituitesi parte civile.



Le condannate faranno ricorso




I difensori delle imputate hanno preannunciato il ricorso in Cassazione motivandolo con la presunta incongruenza della sentenza che, a detta degli avvocati, da un lato ha riconosciuto la validità delle motivazioni che li hanno spinti a presentare appello, dall'altro mantiene la pena invariata.





La lettura della sentenza è avvenuta in assenza delle due imputate, come è stato per tutto lo svolgimento del processo. Presenti, invece, tutte le 46 parti offese che si sono dette soddisfatte della sentenza. I genitori dei bambini erano assistiti da Giulio Canobbio, avvocato di La Via dei Colori, l'associazione fondata da 5 delle famiglie vittime dei fatti, con lo scopo di fornire sostegno psicologico e giuridico nei casi di violenze sui minori.