Dopo più di tredici anni dall'omicidio del ragazzo diciottenne Federico Aldrovandi, il fatto fa ancora discutere l'opinione pubblica.

La notte del 25 settembre 2005 il ragazzo, dopo una festa, fu fermato da due poliziotti. Federico Aldrovandi, allora diciottenne, era in evidente stato di agitazione dovuta dall'assunzione di quantità di alcol e droghe, tuttavia le perizie del tempo dichiararono che tale assunzione non era da considerarsi in quantità tale da provocarne la morte.

In seguito all'inchiesta e ai vari processi emerse che la morte del giovane Federico Aldrovandi fu provocata dalle varie contusioni e violenze subite dallo stesso da parte dei poliziotti coinvolti.

5 minuti di applausi per i responsabili della morte di Federico Aldrovandi

I poliziotti processati erano Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani e Luca Pollastri. Il processo di primo grado si concluse con la condanna per omicidio colposo a tre anni e sei mesi per i quattro poliziotti implicati.

La Corte d'Appello riconobbe un risarcimento di circa due milioni di euro a favore della famiglia, sempre la Corte d'Appello riconferma la condanna di primo grado.

La Corte di Cassazione infine condanna definitivamente i quattro agenti coinvolti.

Arriviamo alla cronaca attuale: dopo più di tredici anni dai fatti, durante il congresso nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) tenutosi a Rimini, alla presenza di tre dei quattro poliziotti condannati è stata elevata una standing ovation della durata interminabile di oltre 5 minuti, standing ovation degna delle migliori star.

Questo applauso indirizzato agli agenti responsabili della morte di Federico Aldrovandi ha sollevato, giustamente, le proteste dell'opinione pubblica e ottenuto la solidarietà nei confronti della famiglia da parte del Ministro dell'Interno Angelino Alfano, dello stesso capo della polizia Alessandro Pansa e non per ultimo del Premier Matteo Renzi, il quale ha telefonato direttamente alla madre di Federico Aldrovandi.