Oltre lo split payment anche la Fattura elettronica, sempre più complesso il rapporto che regola i rapporti dei fornitori nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
Già a partire dal mese di gennaio le imprese fornitrici di beni o servizi alle amministrazioni pubbliche devono sottostare alla nuova legge sullo split payment che prevede, all'atto dell'incasso delle fatture, di percepire solo l'imponibile indicato in fattura, in quanto l'importo dell'IVA verrà versato direttamente dall'ente stesso. Ora, oltre al disagio provocato alle aziende per l'incremento del credito Iva, si aggiunge un nuovo adempimento per tutti i fornitori degli enti pubblici.
Fatturazione elettronica.
La legge sull'obbligo della fatturazione elettronica iniziava a produrre adempimenti aggiuntivi già dall'anno scorso, tale obbligo però interessava solo una ridotta platea di soggetti, mentre a partire dal 31 marzo 2015 l'obbligo è esteso a tutte le amministrazioni pubbliche e coinvolge tutti i soggetti che effettuano fornitura di beni e servizi alle medesime.
La fattura elettronica consiste in un documento informatico in formato XML, il quale deve essere sottoscritto con la firma elettronica o digitale e successivamente trasmesso all'Agenzia delle Entrate, attraverso il sistema di interscambio (SDI), e in seguito provvederà a ritrasmetterlo all'ufficio dell'amministrazione pubblica interessata.
Solo in seguito al rilascio della relativa ricevuta di corretto invio e ricezione del documento elettronico l'amministrazione pubblica potrà procedere con il pagamento della fornitura.
Le fatture emesse in formato elettronico devono successivamente essere conservate in modalità elettronica e non sarà sufficiente conservarne una copia cartacea.
Fatture emesse in forma cartacea in data precedente.
Per quanto riguarda le fatture emesse prima del 31 marzo 2015 nei confronti delle pubbliche amministrazioni, e non ancora pagate, rimane valida la forma cartacea e l'ente pubblico è tenuto al loro pagamento anche se effettuato successivamente a tale data come chiarito dal Ministero dell'Economia e Finanze.
Secondo le intenzioni del legislatore tutto questo dovrebbe rendere più trasparente e sicura la gestione degli appalti pubblici riducendo i reati di corruzione e quant'altro, di sicuro aumenterà i costi e le incombenze alle aziende.