Se un uomo che fa del male a una donna (ipotesi oggi sempre più frequente) non è un uomo ma una bestia, che dire della recente vicenda di cronaca, vagamente enfatizzata dai media, relativa al serial killer che a Ugnano si è accanito su una prostituta attraverso uno strano rituale, legandola a un palo come fosse una donna crocifissa fino a provocarne la morte? Il suo nome era Andrea Cristina Zamfir, residente a Sesto Fiorentino. Purtroppo lascia una bambina che non potrà più dire "Mamma".



Gli inquirenti, diciamolo subito, battono una pista ben precisa.

Il sospettato sarebbe di nazionalità italiana, di età sui 55 anni circa, calvo e sovrappeso. In un certo senso torna così l'incubo del "mostro di Firenze" di molte stagioni fa.

Si tratta di figure che producono sempre l'effetto di impressionare la pubblica opinione al di là della particolare tipologia delle vittime scelte. Ci sarebbero inoltre dei precedenti specifici che aprono la strada all'ipotesi del tipico serial killer che agisce con modalità ben precise e dunque riconoscibili.

L'uomo è solito legare le vittime per torturarle, probabilmente a scopo di eccitazione sessuale. Agisce tra Firenze e Prato ma questo non vuol dire necessariamente che sia un residente della zona. Esiste una testimone diretta delle sue violenze, una prostituta finita nelle mani del maniaco e seviziata con un pezzo di legno dopo essere stata legata con le braccia a formare una croce (una circostanza, quest'ultima, che secondo noi va meglio chiarita).

Da precisare che l'uomo usa abitualmente del nastro adesivo per immobilizzare le donne. Ed è proprio intorno a tale particolare nastro che si concentra l'attenzione degli inquirenti, dato che è il tipo utilizzato nei reparti tecnici e sanitari di Careggi a partire dal 2006...



Il 7 maggio 2014, intanto, è stato programmato l'esame autoptico relativamente a Andrea Cristina Zamfir ovvero, duole ricordarlo, la donna crocifissa. Forse avremo qualche elemento di valutazione in più circa la psicologia del serial-killer.