Il mondo del lavoro ci "regala" un'altra brutta notizia, da aggiungere ai tanti suicidi di chi l'ha perso o di chi ne dava ma è stato costretto a chiudere la propria attività causa la crisi. Quella che ci viene da Roma è legata alle tante "morti bianche" che funestano un mondo operaio già calpestato di suo.

Certo, negli ultimi anni le morti sul lavoro sono molto ridotte, sia per la riduzione dell'occupazione, ma anche per una maggiore severità delle leggi sulla sicurezza. In molti contesti comunque non ancora rispettate del tutto.

Intorno alle ore 14, uno smottamento del terreno ha risucchiato quattro operai che stavano lavorando in un cantiere vicino alla stazione Aurelia.

Stavano lavorando alla costruzione di un impianto fognario di alcuni villini. A causare la frana è stata la creazione di uno scavo tramite una macchina operatrice. I quattro operai si sono così visti venire meno il terreno sotto i propri piedi e sono rimasti intrappolati in una buca di due metri e 50.

A soccorrerli prontamente sia le forze dell'ordine che i medici del 118. Tre di loro sono stati estratti in condizioni non disperate e trasportati all'Aurelia Hospital. Per il quarto ci è voluto più tempo, dato che si trovava più in profondità. Di fatti è apparso subito in gravissime condizioni. Dopo averlo riportato alla luce, i medici hanno cercato di rianimarlo sul posto ma è morto quasi subito dopo.

Ora bisogna capire come sia successo; se c'è stato un errore di valutazione nel perforare il terreno oppure si è trattata di pura fatalità. Non ancora rese note le generalità dei tre.