Pesantissima tegola sull'Expo 2015 di Milano. È stato arrestato su disposizione del Gip Fabio Antezza, il direttore Pianificazione e Acquisti di Expo 2015 spa e general manager Constructions Angelo Paris, in un'inchiesta per reati contro la pubblica amministrazione, condotta dai pm Gittardi e D'Alessio. In manette assieme a Paris anche l'ex senatore forzista Luigi Grillo in qualità di intermediario delle presunte irregolarità in appalti di Infrastrutture Lombarde, e altre due "vecchie conoscenze" dei tempi di Tangentopoli, l'ex segretario amministrativo della Dc milanese, Gianstefano Frigerio e l'ex funzionario del Pci- Pds, Primo Greganti.

Quest'ultimo secondo il Gip sarebbe legato al mondo delle società cooperative di area Pd. Infine una nuova ordinanza di custodia cautelare è stato indirizzata a Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, già ai domiciliari.

La notizia clamorosa, ma forse non così imprevedibile, compare su tutti i quotidiani nazionali, ed è riportata anche dal "Corriere della Sera", che dà conto anche degli altri arrestati, ovvero il mediatore Sergio Cattozzo e l'imprenditore Enrico Maltauro, già sotto indagine negli anni '90. Inoltre la procura aveva chiesto altri dodici arresti nel mondo della sanità lombarda, che però sono stati respinti dal gip per mancanza di esigenze di custodia cautelare.

Il Paris, secondo le tesi investigativa, era completamente sottomesso ai voleri dell'associazione criminale, ed era dichiaratamente disponibile ad assicurare tutti gli appalti richiesti a patto che la sua carriera ne fosse beneficiata. L'associazione a delinquere quindi aveva modo di venire in anticipo a conoscenza delle decisioni riguardanti Expo 2015 e ha potuto così condizionare le gare ed ottenere appalti dalla metà del 2013.

Secondo i pm titolari dell'inchiesta, perciò, in Lombardia sarebbe esistita una vera e propria cupola in grado di decidere sull'affidamento degli appalti, in grado di promettere avanzamenti di carriere grazie ad appoggi e protezioni politiche. Insomma la tipica storia di corruzione imprenditoriale e politica all'italiana che purtroppo si ripropone con una cadenza fin troppo regolare, un sistema occulto che nemmeno Tangentopoli e una miriade di altre inchieste hanno potuto scalfire. E oltre tutto ciò l'ennesima figuraccia, questa volta sotto gli occhi del mondo.