Il presunto assassino di Yara Gambirasio (il muratore Massimo Giuseppe Bossetti) si trova in stato di fermo e l'euforia per la risoluzione di uno dei casi più misteriosi degli ultimi anni viene improvvisamente rimpiazzata dal fuoco delle polemiche che stanno divampando in queste ultime ore tra la Procura di Bergamo e il ministro degli Interni, Angelino Alfano.

Polemiche che riguardano l'annuncio della soluzione del caso.



Delitto Yara Gambirasio, scontro Procura di Bergamo-Alfano

Ieri sera, il ministro degli Interni, Angelino Alfano aveva trionfalmente annunciato la notizia dell'arresto del presunto assassino di Yara Gambirasio ma tale comunicazione non è piaciuta affatto alla Procura di Bergamo, perchè sarebbe stato violato il principio del massimo riserbo che, solitamente, viene garantito in casi come questi.

Il procuratore Francesco Dettori ha affermato, infatti, che per tutelare la posizione dell'indagato, si doveva mantenere il massimo silenzio, anche perchè, fino a prova contraria, esiste la presunzione di innocenza.

La procedura di fermo per Massimo Giuseppe Bossetti seguirà lo stesso iter giudiziale: da ieri pomeriggio, quindi, i verbali dovranno arrivare entro 48 ore al giudice incaricato per le indagini preliminari. Dopo di che, sempre entro 48 ore, l'arresto dovrà essere convalidato. 


Angelino Alfano, chiamato in causa dalla Procura di Bergamo, si difende dalle accuse di aver violato le regole da seguire in questi casi particolarmente scottanti: il ministro dell'Interno ha dichiarato che bisognerebbe prendersela con chi ha iniziato a diffondere la notizia e non con il governo.