Massimo Giuseppe Bossetti è stato arrestato come presunto assassino di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate trovata morta nel 2010.

La prova schiacciante arriva dal DNA trovato sugli indumenti intimi della ragazzina, che corrispondono a quello del muratore.

Ma Bossetti si dichiara innocente. Quali sono gli elenti in mano alla difesa?

La difesa di Bossetti: potrebbe non essere lui l'assassino di Yara?

Fondamentalmente, la difesa di Bossetti si basa su due fatti concreti: mancano movente e arma del delitto (il coltello che ha ferito Yara).

E dato che sulla ragazzina non c'erano tracce di violenza sessuale, manca anche il movente. Di questo si occuperà anche Chi l'ha visto.

Poi vi sono altri fattori di cui tener conto.

1) La traccia di DNA di Ignoto 1 era molto piccola. Forse non c'è più materiale biologico per fare una nuova perizia dai periti della difesa.

2) Per quanto riguarda l'aggancio dei cellulari alla cella di Mapello, bisogna tener conto del fatto che i due telefoni (quello di Yara e quello di Bossetti) si sono agganciati ad un'ora di distanza l'uno dall'altro. Inoltre, il cellulare di Bossetti inoltre non risulta agganciato alla cella di Chignolo d'Isola, dove è stato poi ritrovato il corpo di Yara.

3) La presenza di polvere di calce nei bronchi di Yara, potrebbe essere una prova di contatto con Bossetti, che è muratore, ma anche una semplice conseguenza del fatto che il papà di Yara lavora nell'edilizia e che nella palestra che lei frequentava circolano polveri di gesso.

4) Il racconto del fratellino di Yara, che sembra chiamare in causa una descrizione fisica di Bossetti, parla di un uomo cicciottello e non di uno magro come l'accusato.

Se la Procura non trova altre prove, sarà difficile stabilire con certezza che Massimo Giuseppe Bossetti è l'assassino di Yara Gambirasio.