Un fatto di cronaca accaduto alla scuola materna statale Quadrifoglio di Padova rischia di sollevare una polemica quantomai singolare. La protagonista (involontaria) della vicenda è una bimba di tre anni ed è l'unica tra i 66 bambini delle tre sezioni dell'Istituto ad avere un cognome italiano...

Tutti gli altri bimbi sono figli di immigrati. 'Mamma, ho giocato tanto, mi sono divertita. Ho fatto anche la merenda' ha detto la bimba, di certo non consapevole dell'aneddoto curioso. La mamma, invece, nonostante veda la bambina serena, qualche preoccupazione ce l'ha: 'Io mi chiedo' ha dichiarato Eleonora Baccaro - 'com’è possibile, se non ci sono bambini italiani, parlare di integrazione multietnica?

Pensiamo forse a un’integrazione alla rovescia?'.

La signora Eleonora non vuole tirare in ballo il razzismo, la politica o la religione: fatto sta che in Italia le cose stanno cambiando e se trenta, quarant'anni fa, erano gli stranieri a doversi integrare con la popolazione locale, oggi sta per accadere esattamente il contrario.

Gabriella Balbo, coordinatrice dell'Istituto, risponde così: 'Siamo una scuola multietnica. Noi qui siamo il mondo e ne andiamo fieri. I bambini non hanno alcun problema di integrazione e tutti si comportano in maniera uguale.' Il principio è quello: i bambini stanno bene, giocano e si divertono, qual è il problema?

Non la pensa però in questo modo il nuovo sindaco di Padova, Massimo Bitonci della Lega Nord: 'Questo è un caso che grida  vendetta', tuona il primo cittadino veneto 'Gli alunni italiani non possono essere penalizzati nell’apprendimento dalla presenza massiccia di alunni stranieri.'

Insomma, una 'querelle' che rischia di assumere vaste proporzioni, più per i problemi che si fanno i 'grandi', visto che i bambini (per fortuna) vivono ancora la loro splendida innocenza: quella, per ora, non gliela toglie nessuno, a dispetto di chi vorrebbe già rendere loro la vita difficile anche a questa età. Lasciamo le inutili discussioni a chi ha dimenticato da tempo questi 'buoni sentimenti'.