Le condizioni dell'infermiera Maria Teresa Romero, che ha contratto il virus dell'Ebola nell'ospedale "La Paz Carlo III" di Madrid, peggiorano significativamente. Il fratello ha dichiarato che la donna sarebbe stata intubata, a causa del suo peggioramento. Purtroppo Excalibur, il cane della donna, intanto, è stato soppresso, in via cautelativa.
Medici a rischioLe condizioni della donna destano grandi preoccupazioni tra i medici spagnoli. Alcuni di loro sono stati posti sotto osservazione, poiché hanno partecipato alle cure del missionario liberiano colpita da Ebola, morto a fine settembre, oppure sono stati a stretto contatto con la Romero.
Tra le persone poste sotto osservazione ci sono il marito della donna, Juan Manuel Parra Ramirez, medico del pronto soccorso dell'ospedale Alcoron, dove l'infermiera è ricoverata ed altri 3 suoi colleghi dell'ospedale "La Paz Carlo III".
Le proteste riguardano la scarsa qualità dei mezzi forniti ai medici, a partire dalle tute contenitive, che avrebbero le maniche troppo corte, non in grado di proteggere quindi i medici dal contagio e la mancanza di informazioni riguardo le modalità operative. Lo staff medico lamenta anche la scarsità di informazioni riguardo le modalità per indossare e togliere guanti, maschera e tuta. Avrebbero seguito un solo corso circa due mesi fa, che consisteva nel vedere una sola volta un medico ed un'infermiera indossare e rimuovere una tuta protettiva.
Scarse anche le informazioni riguardo il trattamento del virus dell'Ebola, ma questo è comprensibile dato che il virus è in fase di studio.
Sotto osservazione un medico italianoDopo il contagio spagnolo, la paura dilaga in tutta Europa, anche in Italia. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante un intervento al Senato, ha spiegato che al momento presso l'ospedale Spallanzani di Roma si trova ricoverato un medico di Emergency di nazionalità italiana, proveniente da una missione in Sierra Leone.
Al momento l'uomo non mostrerebbe segni di contagio e se non ci saranno manifestazioni immunitarie sarà rilasciato il 16 ottobre. La misura è semplicemente preventiva, in quanto il medico avrebbe partecipato ad un rinfresco a cui era presente anche un suo collega ugandese, poi trasferito in Germani e risultato infetto. Tra i due non ci sarebbe comunque stato alcun contatto fisico.