Un medico ed un'ostetrica sono stati rimpatriati per il sospetto di essere stati esposti eccessivamente al contagio di Ebola durante una missione umanitaria in Africa. Rientrati in Lombardia, sono stati posti in quarantena presso le loro abitazioni sotto stretta osservazione sanitaria a scopo del tutto precauzionale. Si tratta di un medico chirurgo di 60 anni e un'ostetrica di 30 anni che hanno collaborato dal mese di giugno con l'associazione umanitaria "Cuamm medici con l'Africa a Pujeurn" in Sierra Leone. Nel corso di una normale giornata di lavoro sarebbero stati esposti, involontariamente, al virus per una violazione dei protocolli di sicurezza.

Si è deciso così di farli rimpatriare e resteranno in casa in isolamento fino al 5 di novembre. Per il momento, i due operatori sanitari stanno bene, ma non possono avere contatti con nessuno per i 21 giorni considerati di incubazione scongiurando l'insorgenza di eventuali sintomi. Ricevono tre telefonate al giorno da parte dell'Asl che li tiene sotto osservazione, per monitorare a distanza la temperatura e le condizioni di Salute.

Intanto anche New York vive il primo caso di Ebola. Un medico rientrato dall'Africa è risultato positivo al test. Si tratta di Craig Spencer, rientrato dalla Guinea 10 giorni fa, dopo una missione con l'organizzazione umanitaria Medici senza Frontiere (Doctors Without Borders).

Due giorni fa aveva notato i primi disturbi, un po' di stanchezza e malessere generale. Giovedì mattina è stato ricoverato perché i primi sintomi si sono accentuati e sono apparsi febbre alta, nausea e disturbi gastrointestinali. È stato messo in isolamento presso il centro sanitario di Bellevue Hospital, Midtown Manhattan e, nel frattempo, le autorità sanitarie si stanno occupando di risalire alle persone che sono entrate in contatto con Spencer.

L'uomo ha 33 anni, il suo appartamento è stato messo il sicurezza con i sigilli, così come la sala bowling dove Spencer aveva trascorso una serata il giorno prima.

Intanto, a New York è previsto l'arrivo del team di operatori del Center for Disease Control and Prevention, la massima autorità sanitaria specializzata a fronteggiare casi di grave emergenza sanitaria.