Il vescovo di Anagni-Alatri, monsignor Lorenzo Loppa, ha vietato ieri (differentemente da altri che hanno preso in passato la decisione opposta e che sono andati personalmente in loco) ai fedeli e al clero di partecipare a incontri di preghiera legati alle famose apparizioni della Madonna a Medjugorje. Egli ha inviato una circolare ai parroci della sua diocesi proponendo loro di non aderire a celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l'attendibilità di tali fenomeni chiedendo inoltre di annullare l'incontro previsto a Fiuggi a cui avrebbe dovuto partecipare Vicka Ivankovic che, secondo numerose testimonianze, è una delle tre veggenti (dei sei totali) che ha le visioni quotidiane della Santa Vergine in qualunque parte del mondo.
L'agenzia di stampa "Adnkronos" ha riferito che il presule ha sottolineato che la Congregazione per la Dottrina della Fede non si è espressa in modo definitivo, tantomeno positivo, sull'attendibilità dei fatti che stanno interessando il piccolo villaggio dell'Erzegovina da oltre trenta anni richiamando pertanto la necessità di attenersi alle decisioni della Conferenza Episcopale Jugoslava espresse nella Dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991. Il documento ha affermato che sulla base delle ricerche compiute fino a quel momento era impossibile affermare che gli eventi in corso fossero apparizioni o rivelazioni soprannaturali.
Il prelato ha attribuito un connotato negativo e totalmente opposto a quello espresso più volte in passato dalla Santa Sede che ha sospeso il giudizio definitivo sull'argomento (così come è accaduto nel caso di Lourdes e di Fatima) fino a quando le apparizioni non termineranno.
Il Vaticano inoltre ha definito, tramite il Cardinale Tarcisio Bertone nel 1998, le numerose critiche dell'Ordinario di Mostar Monsignore Peric nei confronti della veridicità della testimonianza dei sei veggenti come "opinioni personali" e ha dato la possibilità ai fedeli di organizzare pellegrinaggi privati (oltre 30 milioni dal 1981) con accompagnamento pastorale purchè ciò non fosse interpretato come un avvallo degli eventi.
Gli studi sul fenomeno sono proseguiti nel tempo e ora si attende un giudizio della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla base delle indagini svolte da una commissione costituita ad hoc nel 2010 da Benedetto XVI che ha interrogato anche i protagonisti di questa vicenda. Uno dei più grandi sostenitori di tali mariofanie è Paolo Brosio il quale nelle scorse ore, in un'intervista, ha mostrato il proprio stupore per la scelta adottata da Monsignore Loppa.
Il noto giornalista ha affermato che un vescovo non può porre restrizioni alla libertà di preghiera e quindi "poco importa se le apparizioni di Medjugorje sono state riconosciute o meno". Egli ha auspicato, infine, che lo Spirito Santo apra il suo cuore e ha detto che dedicherà la recita del suo rosario quotidiano anche a tale intenzione. La notorietà del santuario è aumentata nel corso del tempo grazie ai mass media; si è registrato negli anni un aumento di libri, articoli di giornale ma anche di servizi televisivi ma il più grande merito, in tale ambito, lo si deve attribuire a "Radio Maria" e al suo direttore padre Livio Fanzaga.