Ancora senza una definitiva soluzione le indagini sulla morte di Yara Gambirasio con l'unico sospettato dell'efferato delitto che si trova ancora ristretto nel carcere di Bergamo dove continua a dirsi non colpevole ed appare molto provato dall'esperienza carceraria.



Come forse ricorderete il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti fu arrestato il 16 giugno 2014 in quanto sui leggins di Yara Gambirasio furono trovate tracce compatibili col suo codice genetico. Bossetti sarebbe secondo la tesi dell'accusa e gli sviluppi delle indagini il soggetto denominato Ignoto 1.





Gli avvocati difensori sono attualmente impegnati a delineare la strategia difensiva dell'uomo, partendo da alcuni elementi come il fatto che uno dei criminali avrebbe impugnato l'arma da taglio contro Yara Gambirasio con la mano sinistra, mentre Bossetti è destrorso (anche se a ben guardare essendo un muratore esperto potrebbe anche avere una certa abilità con la mano mancina).



Le indagini fanno però registrare in questi giorni alcune novità di rilievo. Nel dettaglio l'attenzione si sta concentrando sulle parole di Marina Abeni. Il suo nome circolò all'inizio delle indagini poiché la donna disse immediatamente (sono passati già quattro anni) di avere notato due uomini dietro un cespuglio vicino alla casa di Yara Gambirasio.





Vedendo una foto di Bossetti risalente appunto a quel periodo Marina Abeni ora afferma di averlo riconosciuto. In particolare Bossetti a quel tempo era castano e aveva qualche chilo in più. Un punto in più per l'accusa? Può darsi, ma naturalmente questa testimonianza è opinabile in quanto la donna potrebbe anche sbagliare.



Il 26 novembre ricorreva il quarto anno dal drammatico giorno in cui un'intera comunità si svegliò nel terrore per la notizia di una ragazzina di soli tredici anni che, al ritorno da un allenamento in palestra - uno dei tanti, per lei che si impegnava molto nello sport - era scomparsa nel nulla per la disperazione più che comprensibile dei suoi familiari, precipitati in pochi minuti da un incubo che sarebbe durato anni e che ancora non ha un colpevole certo, in quanto Bossetti sarà considerato giustamente non colpevole fino a condanna passata in giudicato.





Da quanto trapela intanto Bossetti, che in carcere ha trovato un notevole sostegno nel cappellano, starebbe avvicinandosi sempre più alla religione e dichiara di pregare per Yara Gambirasio tutti i giorni. Cosa che però lascia intendere, a voler bene interpretare la cosa, dei sensi di colpa e dei nodi non sciolti. Per saperne di più è necessario attendere la conclusione delle indagini.