Dopo 1025 giorni di ricerche, è stato ritrovato, sul relitto della Costa Concordia, il corpo del cameriere indiano, Russel Rebello. I resti dell'ultimo disperso del naufragio del 13 gennaio 2012 al largo della costa dell'isola del Giglio sono stati individuati dagli uomini della Ship Recycling, il Consorzio composto da Saipem e San Giorgio che si sta occupando dei lavori di smantellamento della nave nel porto di Genova. Il ritrovamento è avvenuto all'interno di una cabina del ponte 8, sul lato di dritta, il lato su cui si era inclinata la nave, ed era nascosto sotto un ammasso di mobili.
Il corpo è stato trasferito all'Istituto di Medicina legale di Genova dove saranno effettuate le necessarie indagini, l'accertamento ufficiale dell'identità dell'uomo, sulla quale non dovrebbero esserci dubbi, grazie ai resti degli abiti che gli sono stati trovati addosso e ad un tesserino nei pressi dei resti.
Chi era Russel Rebello, l'ultimo disperso della Concordia
Nato a Mumbai 32 anni fa, Russel Rebello era un cuoco, ma aveva accettato di imbarcarsi sulla Costa Concordia come cameriere perché gli veniva garantito uno stipendio triplo, rispetto a quello che guadagnava come chef a terra. La sua ambizione era quella di mettere da parte la somma sufficiente per poter aprire un ristorante a Mumbai.
L'ultimo ad aver visto Russell, nei drammatici momenti del naufragio, era stato un altro cameriere indiano, suo amico, che aveva raccontato di come Rebello si fosse prodigato per salvare alcuni passeggeri, nonostante in quei giorni fosse malato, prima di rimanere intrappolato sotto i mobili della cabina del ponte 8.
La notizia del ritrovamento della vittima numero 32 della tragedia del Giglio ha immediatamente raggiunto la moglie Wilma e il figlio Rhys, di 6 anni, mentre il fratello Kevin, che era stato personalmente al Giglio per seguire da vicino le ricerche del corpo di Russell, ha commentato sul suo profilo Facebook: "Avevo promesso alla mia famiglia che avrei portato a casa mio fratello.
Le nostre preghiere sono state ascoltate". Mentre viene smontata pezzo per pezzo, la Costa Concordia appare ora come un enorme mostro marino che si è arreso restituendo il corpo della sua ultima vittima. Ma rimane in attesa della sentenza di un tribunale che dovrà renderle giustizia chiarendo, una volta per tutte, che non è lei il vero mostro.