Un imprenditore è stato sequestrato e seviziato per non aver restituito il denaro prestato dagli usurai. Accade nella capitale all'interno dell'appartamento di Tamara Pisnoli, 31 anni, ex moglie del calciatore della Roma Daniele De Rossi. Secondo il racconto dell'uomo, che ha denunciato l'accaduto ai Carabinieri, la sera del 17 luglio 2013, si trovava all'interno di un bar quando è stato sorpreso da una banda di sconosciuti che lo ha letteralmente prelevato dal locale e caricato su un'automobile. Sarebbe stato portato in un lussuoso appartamento poco distante in zona Eur e, per ore, sarebbe stato malmenato e seviziato con un coltello, con ferite da taglio anche sul cuoio capelluto.
Il debito a strozzo sarebbe stato di 200mila euro e la banda, composta da 5 uomini e la donna proprietaria dell'appartamento, aveva il compito di recuperare il credito per conto di terze persone, in una vera a propria spedizione punitiva e minatoria. Dopo ore di tortura e violenza, l'imprenditore è stato derubato del suo orologio e del denaro che portava con sè e lasciato per strada in stato confusionale. Successivamente, è stato ricoverato in ospedale per le ferite riportate. Aveva avuto una prognosi di 30 giorni per fratture e ferite di vario tipo.
I Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone, per i reati di usura, estorsione, rapina e lesioni.
La disposizione è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia. L'imprenditore romano, titolare di una società che si occupa di sviluppo, progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici aveva venduto alla signora Pisnoli una licenza di energia elettrica per 80mila euro.
La donna, rinunciando al suo progetto, aveva poi preteso la restituzione del denaro, maggiorata di interessi, per un totale di 150mila euro. Il debito era così aumentato esponenzialmente. L'uomo, prima del sequestro, aveva già restituito, nell'arco di sei mesi, 343mila euro per il prestito e gli interessi, ma gli strozzini pretendevano altro denaro. La donna, una dei mandanti del pestaggio, è stata messa agli arresti domiciliari.