Prelevata dalla sua abitazione insieme al marito ieri, lunedì 8 dicembre e condotta negli uffici della Procura di Ragusa su una volante della polizia, Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris ucciso 9 giorni fa a Santa Croce Camerina, è stata interrogata per circa 6 ore dal procuratore Carmelo Peralia e il sostituto Marco Rota, che l'hanno messa sotto torchio per le incongruenze venute fuori durante la testimonianza della donna sui fatti avvenuti il giorno dell'uccisione del figlio. Non c'è stata alcuna confessione da parte della Panarello che continua a ripetere di aver accompagnato il figlio a scuola ed essere andata a riprenderlo la mattina del 29 novembre.

La madre del piccolo Loris è stata ufficialmente accusata di omicidio aggravato e occultamento del cadavere, è stata quindi condotta al Palazzo di Giustizia dagli agenti di polizia e dai carabinieri insieme al marito che ha dichiarato che se davvero fosse stata la moglie ad uccidere il bambino, gli cadrebbe il mondo addosso perché non riuscirebbe a crederlo. Dai comportamenti e dalla versione dei fatti forniti dalla donna, considerati come indizi e depistaggi: le bugie sulla mattina del 29 novembre, in cui dichiara di aver portato il figlio a scuola, mentre dalle immagini delle telecamere poste sulle strade del paese, il bambino non sarebbe mai salito sull'auto insieme alla mamma ma sarebbe tornato a casa; il ritardo con cui la donna si è recata al corso di cucina, quei 36 minuti durante i quali è rimasta a casa dopo aver accompagnato alla ludoteca il figlio più piccolo ed essere rincasata, le fascette consegnate alle maestre compatibili con quella usata per strangolare Loris, hanno quindi convinto gli inquirenti ad incriminare la donna per l'omicidio del figlio.

Attualmente si trova in questura sottoposta ad un nuovo interrogatorio per poter confermare il suo stato di fermo giudiziario e dove trascorrerà la notte. Si indaga sulla possibilità che ci sia stato un complice che abbia aiutato la Panarello sia nell'omicidio sia per depistare gli inquirenti durante l'indagine e se l'accusa nei confronti dell'indagata fosse confermata si dovrà scoprire quale potrebbe essere il movente per cui una madre possa aver ucciso il proprio bambino.