Papa Giovanni Paolo secondo è stato il pontefice che ha subito il maggior numero di attentati nel corso della sua vita. Un vero e proprio simbolo della cristianità e del cambiamento, preso di mira da fanatici, mitomani e organizzazioni terroristiche.

Il primo attentato di cui si abbia notizia ufficiale risulta essere quello del 16 febbraio 1981 in Pakistan. Un ordigno esplode all’ingresso dello stadio di Karachi, pronto ad accogliere l’arrivo del Papa. Un uomo rimarrà ucciso. Il 13 maggio dello stesso anno, invece, si verifica il più famoso e grave degli attentati contro il pontefice polacco.

Ali Agca spara e ferisce gravemente Giovanni Paolo II che sta salutando la folla prima dell’inizio di un’udienza generale.

Un anno dopo, il 12 maggio del 1982, invece, a Fatima il Papa viene aggredito dal trentaduenne Josè Rodriguez Krone, al quale verrà riconosciuta l’infermità mentale.

Nel 1988, invece, in Perù durante la visita apostolica 4 bombe esplodono in varie zone di Lima. Nessun ferito. Nel ’90, nel ’95 e nel ’97, rispettivamente in Costa d’Avorio, Filippine e Sarajevo tre attentati vengono intercettati e bloccati della forze dell’ordine.

Un Papa di rottura, scomodo per molti e diventato simbolo del cambiamento. Un Papa, soprattutto, amato e ascoltato dai giovani. E per molte organizzazioni criminali, integralisti o semplici invasati, questa cosa non era ammissibile.