Ci sono voluti ben sette giorni per rivendicare ufficialmente la strage di Parigi: adesso è certo, Al-Qaeda lo ha reso noto tramite una televisione araba, dopo averlo già annunciato su You Tube con un video: 'Li avevamo incaricati noi', l'ordine dell'attacco è stato dato direttamente dal numero uno dell'organizzazione terroristica, Ayman al-Zawahiri.

Nel video che dura circa 11 minuti, si vedono nello sfondo le immagini dell'irruzione nella sede del Charlie Hebdo e i volti dei due terroristi che hanno eseguito l'assalto. Gli inquirenti francesi sono anche risaliti ad un quarto complice tramite le chiavi di una motocicletta trovate alla'interno del rifugio di Coulibaly, ma l'uomo si è già dato alla fuga, molto probabilmente in Siria.

Il Presidente francese Francois Hollande, mantiene alta la guardia e durante un Consiglio dei Ministri ha dichiarato: 'Dobbiamo essere all'altezza di quello che è successo e restare vigili in quanto la minaccia è sempre presente'.

Per il prossimo 22 gennaio ha fissato un vertice per mettere a punto tutti gli obiettivi anti terroristici permanenti, mobilitando tutti gli organi e le strutture a disposizione, con un dispiegamento massiccio delle forze che includeranno intelligence, polizia ed esercito. Un'azione quindi molto decisa e determinata, senza tralasciare alcun particolare tecnico e logistico, da parte del Governo francese.

Intanto il primo numero della rivista, dopo quel fatidico 7 gennaio, è andato regolarmente in edicola ed è stato letteralmente preso d'assalto con lunghe code per acquistarlo sin dalla notte.

Un'edicolante di Parigi ha raccontato di aver venduto tutte le copie a disposizione (450 copie) in soli quindici minuti. In tutto sono state vendute tre milioni di copie contro le solite 60.000 settimanali. La redazione ha deciso di mettere in stampa altre due milioni di copie della rivista, che in prima pagina raffigura un disegno di Maometto in lacrime per il massacro avvenuto negli uffici del giornale.

L'unione mondiale degli ulema musulmani per bocca del suo predicatore Youssef al-Qaradaoui, si è detta completamente contraria all'ulteriore pubblicazione di disegni riguardanti il profeta Maometto sulle pagine dei giornali, ritenendo l'immagine offensiva e provocatoria.