La morte di Elena Ceste continua ad essere un mistero e, a quasi un anno dalla sua tragica sparizione, le indagini sembrano essere ancora molto lontane dalla verità. In questo lungo periodo si è parlato di tutto con piste ogni giorno diverse, ma la realtà è solo una: nonostante Michele Buoninconti continui ad essere l'unico indagato per la morte di Elena Ceste, ad oggi non sussiste una prova concreta che possa condannarlo. E a breve la difesa potrebbe persino chiedere l'archiviazione del caso.
Elena Ceste: i tecnici della difesa hanno in programma un sopralluogo nel rio Mersa
La notizia è stata resa nota ieri dall'agenzia Ansa, secondo la quale i tecnici nominati dalla difesa di Michele Buoninconti avrebbero in programma un sopralluogo nei pressi del rio Mersa, luogo del ritrovamento del corpo in avanzato stato di decomposizione di Elena Ceste.
Tale azione è prevista per il 23 gennaio (proprio il giorno precedente del primo anniversario della morte) e potrebbe avere lo scopo di verificare se Elena possa essere arrivata fino a lì per compiere un gesto estremo. Elena, dunque, potrebbe essersi tolta la vita in quel piccolo canale di scolo? Sembra essere questa la tesi della difesa il cui obiettivo, come riporta lo stesso legale di Michele Buoninconti, è quella di archiviare il tutto.
Elena Ceste: a breve il caso verrà archiviato?
A quasi un anno dalla scomparsa di Elena e dopo lunghi mesi di congetture, ipotesi e grande clamore mediatico, il caso della mamma di Costigliole d'Asti rischia seriamente l'archiviazione. Ma davvero Elena potrebbe essersi gettata in quel canale di scolo?
Difficile crederlo, considerata l'altezza dell'acqua in quel periodo dell'anno. Ma allora chi l'ha uccisa? Nonostante non manchino gli indizi di colpevolezza ai danni di Michele Buoninconti, al momento manca una prova chiave. Le indagini proseguono a 360°, senza escludere anche la pista dello sconosciuto, nella speranza che qualcosa possa finalmente chiarire cosa sia davvero accaduto quel tragico 24 gennaio 2014.