Come non bastasse la preoccupazione per l'Ebola, la quale però sta scemando, ne arriva un'altra, per un virus di cui abbiamo già sentito parlare e che proviene dal Sud America: l'influenza suina. La quale si sta diffondendo anche nel nostro Paese. Come riporta La Stampa, i casi sono vari e riguardano un po' tutta l'Italia: se ne contano una cinquantina, specie nel Centro-Nord. Ultimo a Monza, nell'Ospedale San Gerardo, in attesa di conferma. In realtà c'è stato anche un decesso, due giorni fa ad Aosta. L'Istituto superiore della Sanità invita a vaccinarsi perché il picco deve ancora arrivare.

Il caso a Monza

Come riporta il sito che si occupa delle notizie locali di Monza e della Brianza, Il cittadino, il caso dell'Ospedale locale ha richiesto l'utilizzo dell'Ecmo, la tecnica di circolazione extracorporea del sangue per non gravare su cuore e polmoni del paziente. Il sito ricorda altresì come l'influenza suina avesse già raggiunto l'ospedale San Gerardo sei anni fa, affliggendo soggetti anche tra i venti e i trent'anni, dunque non solo anziani.

Il morto ad Aosta

Sabato 17 gennaio, l'Ansa ha riportato il caso di un decesso ad Aosta, un cittadino sessantenne morto nella notte a causa di una febbre provocata da un'influenza virale, definita tecnicamente la H1N1. Mentre anche una donna è stata portata nel reparto di rianimazione e si parlava di un suo trasferimento a Torino.

Intanto l'Istituto superiore di sanità, nella persona di Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive, invita mediante un'intervista a La Stampa, a vaccinarsi, perché il picco deve ancora arrivare. Non crea allarmismi, ma ammette che 2 italiani su 3 sono a letto proprio a causa di questo virus. Pertanto, i soggetti più a rischio sono invitati a vaccinarsi.

Per combatterla è meglio assumere antipiretici contro gli stati febbrili e anti infiammatori contro i dolori, mentre gli antibiotici sono inutili, salvo complicanze di tipo batterico. In tutto ciò non sta aiutando lo scetticismo diffuso nei confronti dei vaccini.