Dopo l'attacco dei giorni scorsi alla città di Baqa che ha provocato la morte di circa 2000 persone, continuano gli attentati nel nord est della Nigeria. Oggi a farsi esplodere e a provocare la morte di circa una ventina di persone è stata addirittura una bambina di soli dieci anni, a testimonianza che questa assurda guerra non risparmia nessuno, nemmeno i bambini. Questa volta i miliziani estremisti islamici di Boko Haram hanno preso di mira il mercato di Maiduguri dove la bimba si è fatta esplodere, oltre ai venti morti si contano anche circa cinquanta feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni.

La ricostruzione dell'accaduto da parte della polizia del Borno è agghiacciante, sui rapporti consegnati alle autorità Nigeriane si parla di una deflagrazione terrificante che ha praticamente diviso in due il corpo della bambina e dilaniato tutte le persone che le erano vicine.

Sempre secondo il rapporto della polizia, le due parti della bambina sono stati raccolti a circa cinquecento metri l'uno dall'altro a testimonianza di quanto forte fosse l'esplosione provocata dalla carica di esplosivo indossato dalla piccola. Il rapporto continua dichiarando che la bambina era stata fermata da due guardie e stava per essere perquisita quando è avvenuto lo scoppio, probabilmente azionato da un telecomando a distanza, se ne desume che forse la bambina non era a conoscenza di cosa le fosse stato messo addosso.

Ė già la seconda volta che il mercato di Maiduguri viene preso di mira da attacchi kamikaze, la prima volta furono due donne a farsi saltare in aria, in contemporanea, in entrambi i casi, i miliziani islamici attaccavano Damaturo, capitale del confinante stato di Yope, entrando in città armati, causando la morte di tantissimi cittadini inermi e dando alle fiamme case ed edifici pubblici.

Questa coincidenza sgombera ogni dubbio sulla matrice dell'attentato attribuito, senza ombra di dubbio, ai Boko Haram. Ormai i fedeli dello stato islamico utilizzano sempre più spesso donne giovani, negli scorsi mesi una donna si è fatta esplodere nella città di Gombe e a Katsina è stata fermata un'altra bambina di dieci anni con addosso una consistente carica di esplosivo.

Intanto, le associazioni umanitarie lanciano un allarme preoccupante, gli abitanti degli stati colpiti scampati agli attacchi dei miliziani, rischiano di morire di stenti e fame perché non c'è la possibilità di prestargli soccorso.