Sembra essere tornato il razzismo negli Stati Uniti d'America, in apparenza la terra della tolleranza e delle opportunità. Barack Obama, si sa, è il primo presidente USA di colore, e sembra aver preso molto a cuore l'infame gesto di un poliziotto del Wisconsin, il quale ha ucciso un giovane diciannovenne disarmato. Dopo grandi uomini come Martin Luther King o Rosa Parks, che per anni hanno combattuto contro la discriminazione razziale in America, ci si chiede cosa sia realmente cambiato in questi cinquant'anni. A questo interrogativo ha cercato di rispondere lo stesso Obama, in occasione di una marcia di commemorazione per non dimenticare.

E' stato uno dei discorsi più accalorati ed appassionati del presidente USA, il quale a Selma, la città simbolo dell'Alabama per la conquista dei diritti civili dei neri, è tornato a sfoderare la grinta di un tempo.

Le marce di Selma continuano ancora 

"La legge per il voto dei neri è il risultato degli sforzi democratici e repubblicani, essa è stata firmata da Ronald Reagan e poi anche da George W. Bush. Ora i parlamentari che sono quì devono tornare a Washington e fare di tutto proteggerla" in sostanza è stato questo il succo del discorso di Obama, il quale a sottolineato come dopo cinquant'anni dalle tre marce da Selma a Montgomery, sono state create leggi per rendere più complicato il voto delle persone di colore.

In seguito ha citato gli ultimi fatti di cronaca che tutti aspettavano, le violenze delle autorità nei confronti dei neri.

"L'errore più comune è considerare un semplice errore ciò che è accaduto a Ferguson. Il razzismo sconfitto, la marcia di Selma è stata completata? Niente affatto! Il razzismo allunga la sua ombra ancora su di noi" ha detto Obama, che, grazie anche al contributo di alcuni testimoni dell'epoca, ha ripercorso le gesta di Martin Luther King, il quale, poco più che trentenne, cambiò la storia americana. Tornando ai fatti accaduti in Wisconsin, il capo della polizia ha confermato che Anthony "Tony" Robinson, il ragazzo di colore ucciso, era totalmente disarmato al momento della morte.