Istat ha pubblicato una tabella di distribuzione di frequenza riguardo la quantità di immigrati che ogni giorno entrano nel nostro paese per i più svariati motivi, tra cui il rifugio dalla guerra. La popolazione considerata comprende uomini e donne di qualsiasi età. Dai dati raccolti ed estratti il 17 marzo 2015 alle 09:04, si evince che dal 2003 al 2013, nonostante siano nettamente aumentate le quantità, le proporzioni tra i vari stati di provenienza restano pressoché invariate.

Dopo aver ordinato i dati in maniera decrescente, il paese che risulta al primo posto è la Romania. Nel 2003 risultano 95.039 gli immigrati che negli anni sono aumentati del 882%, esattamente 933.354. La Romania è seguita da Albania e Marocco che negli anni hanno seguito un flusso migratorio molto simile. Nel 2003 gli immigrati ammontavano rispettivamente al valore 216.582 e 215.430. Dieci anni dopo questi valori hanno subito un incremento del 114% per l'Albania, ovvero 464.962, e del 98% per il Marocco, ammontano a 426.791.

Per gli altri paesi le percentuali continuano ad essere considerevoli, ma corrispondono a valori nettamente inferiori rispetto alla Romania e all'Albania. Per la Cina si parla di un aumento del 220%, per l'Ucraina del 1406%, per le Filippine 115%, per la Moldova 1903%, per l'India e il Pakistan del 262%, per il Perù 189% per il Bangladesh 349%, per la Polonia del 196%, per la Tunisia del 48%, per l'Ecuador del 441% e per il Senegal del 115%.

Ciò che sorprende anche da questi dati forniti dall'Istat è che la migrazione in particolari paesi è iniziata da pochi anni. Gli abitati della Serbia e del Kosovo hanno cominciato a vedere il Bel Paese come una possibile meta solo dal 2009 con un valore 57826 e 7625 del 2009 che durante gli anni ha subito un incremento per il Kosovo fino ad arrivare a 43 751 persone. Invece per la Serbia c'è stata una diminuzione di 14.010 persone. Durante il decennio dal 2003 al 2013 la situazione resta costante per nazioni come la Croazia, l'Argentina, i Paesi Bassi, Iran, la Somalia, la Svezia e il Libano.