Il 9 marzo presso il cinemaAzzurro è stato presentato ad Ancona il documentario dal titolo'Young Syrian Lenses' realizzato da Ruben Lagattolla eFilippo Biagianti che racconta la guerra in Siria e lesofferenze della popolazione di Aleppo costantemente sotto ilfuoco dei lealisti di Assad. Ma il documentario è stato presentatonell'ambito della campagna che Amnesty International halanciato in difesa del popolo siriano.

Che in Siria si stia consumando unatragedia umanitaria di proporzioni gigantesche lo dicono i numeri, ed'altronde il 15 marzo è l'anniversario di quella protestapopolare che in Siria ha aperto la voragine della guerra civile, contutto quello che ne è seguito.

Le cifre parlano di 190.000 morti,ma altri dati contano più di 220.000, i vivi, ovvero 10,8milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenzaumanitaria.

Più di dieci milioni disiriani,ovvero il 45% della popolazione, hanno dovutoabbandonare le proprie case; di questi, 6,5 milioni sonosfollati interni e 4 hanno richiesto asilo politico. Un dato interessante è che i rifugiatiper ora sono distribuiti sui seguenti paesi, Libano, Giordania, Turchia, Iraq, Egitto; ma il peso maggiore, con 1,6 milioni,lo sostiene la Turchia. La Turchia attualmente ospita unnumero di rifugiati siriani che è più di dieci volte superiorea quello delle richieste di asilo ricevute dai 28 Paesidell'Unione europea negli ultimi tre anni.

Cosa si può fare davanti ad unatragedia di tale portata?

Amnesty International chiede che almenoil 5% dei rifugiati sia reinsediato entro la fine del 2015 eun altro 5% entro la fine del 2016 per un totale di 380.000persone. La richiesta esclude l'Italia ed è rivolta ai governidei paesi ad alto reddito europei, delle Americhe, quelli dell'Asia ePacifico e i Paesi della Cooperazione del Golfo.

Per aiutare Amnesty in questa campagnaognuno di noi può fare questo:

  1. Stampa o scrivi un cartello con unmessaggio 'OpentoSyria' che chieda di aprire le porte airifugiati

  2. Fatti una foto con il cartello'OpentoSyria' facendo un gesto di benvenuto

  3. Carica la foto suFacebook,Twitter, Instagram or Tumblr e includi l'hashtag 'OpentoSyria'

Non è poi così difficile, masicuramente un aiuto che avremo dato a loro è come se lo daremo anoi stessi.