L'Isis ha rivendicato l'attentato di Tunisi al museo del Bardo, che ha provocato la morte di diciassette turisti. Sono stati i jihadisti a sparare all'interno della struttura; i militanti dello Stato Islamico hanno esultato su Twitter per la morte dei turisti innocenti, rivendicando la responsabilità di questo tremendo e inaspettato attacco. Al momento, come sottolinea il premier della Tunisia, Habib Essid, il bilancio è di diciassette morti e quaranta feriti. Secondo quanto riporta il quotidiano "La Repubblica", a perdere la vita sarebbero stati cinque giapponesi, un polacco, due francesi, due colombiani, uno spagnolo, un australiano e quattro italiani.

Non si conosce ancora la provenienza di un'altra vittima. 

Tunisi, attentato: tutti i dettagli e gli italiani coinvolti

Ancora una volta l'Isis sparge terrore e sangue, con un attacco programmato alla Tunisia e ad uno dei simboli della cultura di questo Paese: il museo del Bardo, che è stato assalito da cinque individui in armi. I terroristi sono stati scambiati per militari e hanno iniziato improvvisamente a sparare, tra il terrore della folla presente. Nella sparatoria sarebbero morte circa diciassette persone, mentre è stato fatto prigioniero un numero imprecisato di ostaggi. Proprio questi ultimi hanno diffuso sui social network le immagini dei loro momenti di terribile paura. Secondo gli ultimi aggiornamenti, riportati dal quotidiano "La Repubblica", i feriti sarebbero quaranta.

Molto probabilmente, il primo obiettivo dei terroristi era il Parlamento, che si trova proprio accanto al museo del Bardo. Per quanto riguarda le vittime italiane accertate, due sono torinesi. si tratta di Francesco Caldara (pensionato di Novara) e di Orazio Conte. I nostri connazionali feriti, sempre secondo "La Repubblica", sarebbero invece tre.

La polizia tunisina è riuscita ad uccidere due dei terroristi responsabili della sparatoria, mentre decine di turisti sono riuscite a fuggire dal museo. Per il premier tunisino la guerra al terrorismo è appena iniziata e "sarà molto lunga". Singolare il gesto dei deputati tunisini durante il blitz delle forze dell'ordine al museo del Bardo: hanno cantato l'inno nazionale