La polizia di Stato è attualmente impegnata ad effettuare un blitz contro un network terroristico islamico collegato ad Al Qaeda e con base operativa in Sardegna. Si tratta di una vera e propria organizzazione terroristica impegnata a predicare la lotta armata contro tutto l'occidente. Inoltre, il network terroristico, stava organizzando una serie di attentati in Pakistan, territorio in cui ne ha già compiuti altri. Gli uomini impegnati nel blitz sono quelli dell'antiterrorismo mentre le indagini che hanno consentito fino a questo momento l'arresto di 18 persone, sono state coordinate dal Servizio Operativo antiterrorismo e dalla Digos.

Chi sono gli arrestati

Gli uomini arrestati questa mattina dal servizio antiterrorismo italiano, sono coinvolti in alcuni sanguinari attentati compiuti in Pakistan tra cui anche la strage avvenuta nell'anno 2009 nel mercato di Peswhar, Meena Bazaar e nella quale rimasero uccise cento persone. Gli arresti, sono stati effettuati in sette diverse province della Sardegna. Il blitz è stato reso possibile anche dall'analisi di alcune intercettazioni telefoniche relative a comunicazioni avvenute tra diversi uomini appartenenti alla rete terroristica islamica. Tali intercettazioni hanno permesso di scoprire che due tra gli uomini tratti in arresto, erano fiancheggiatori della rete che si occupava di proteggere Osama Bin Laden, lo sceicco terrorista residente in Pakistan prima di essere ucciso dai militari americani.

La rete terroristica islamica si occupava anche di migranti, fornendo loro falsi documenti e contratti di lavoro. La rete terroristica che operava in Sardegna, è stata sgominata grazie all'operato della polizia di prevenzione che ha anche scoperto che i fondamentalisti erano coinvolti in un traffico di migranti. Gli uomini arrestati infatti, facevano arrivare illegalmente in Italia pakistani ed afghani, grazie anche alla collusività di alcuni imprenditori che fornendo contratti di lavoro falsi, permettevano ai suddetti migranti, di entrare nel nostro Paese in attesa di viaggiare poi per il Nord Europa che è risultata per la maggior parte di loro essere la vera meta finale.

Secondo la polizia che ha compiuto il blitz, l'organizzazione terroristica di matrice islamica riforniva i migranti anche di falsi documenti per dimostrare di essere perseguitati politicamente oppure per la loro appartenenza etnica o religiosa al fine di fargli ottenere l'ingresso come rifugiati e l'asilo politico.

Inoltre, ai falsi perseguitati, venivano fornite Sim, telefoni ed il patrocino gratuito di appositi uffici immigrazioni il cui compito era insegnare le dichiarazioni da rendere al fine di essere accolti come perseguitati ed ottenere così l'asilo politico come "rifugiati". Le forze dell'ordine hanno reso noto che a proposito di questa blitz, ci sarà una conferenza stampa alle 12 presso la Procura di Cagliari.