Resta in carcere il muratore di Mapello che risponde al nome di Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di avere ucciso Yara Gambirasio, un'adolescente sottratta all'affetto dei suoi cari nel modo più brutale dopo essere stata rapita all'uscita da una palestra. L'uomo ha sofferto fin dall'inizio la detenzione, anche perché afferma di essere preoccupato per la sua famiglia e in particolare per i suoi figli. La moglie Marita Comi ha preso le sue difese ed ha affermato che non può essere lui il responsabile di un atto tanto crudele. La Comi ha detto, nel corso della popolare trasmissione "Matrix", di essere certa che quella sera l'uomo fosse a casa con lei.

Diversa appare la versione che emerge da un'importante intercettazione ambientale durante un colloquio in carcere. In questo particolare contesto Marita Comi ha chiesto spiegazioni a Bossetti, rimarcando di non essere mai stata informata su alcuni aspetti di quella sera.

Le importanti parole di Marita Comi

"Non ho mai saputo cosa hai fatto quella sera." dice la donna. C'è poi un particolare che ha attirato l'attenzione degli inquirenti e cioè il fatto che nel periodo dell'omicidio non risultano né messaggi né telefonate tra Comi e Bossetti, come se la coppia attraversasse un momento difficile. La moglie sta comunque sostanzialmente accordando fiducia alla tesi del marito che si è sempre proclamato non colpevole.

In una recente lettera aperta pubblicata dal quotidiano "Il Giorno" Bossetti ha ribadito di non avere responsabilità in questa triste vicenda, lamentandosi delle difficili condizioni della permanenza in carcere, dove trascorre il tempo a giocare a carte e dormire. Inizialmente si sospettò di un operaio extracomunitario risultato poi estraneo ai fatti.

Gli inquirenti devono inoltre valutare le dichiarazioni di un detenuto compagno di Bossetti che afferma di avere raccolto lo sfogo di quest'ultimo, che gli avrebbe confessato di essere l'assassino della sfortunata tredicenne di Brembate. L'uomo è al momento incastrato dall'esame del dna.