Sta salendo sempre di più la paura per un attacco terroristico dell'Isis in Italia; lo Stato Islamico continua a diffondere video-shock sul web, continuando la sua strategia di minaccia mediatica. L'allerta è sempre più alta dopo l'attacco al Museo del Bardo Tunisi, nel quale hanno perso la vita ventuno persone, tra cui quattro italiani. L'Isis ha più volte minacciato di attaccare Roma e il Vaticano, i due luoghi simboli della cristianità; occorre dunque la massima allerta.

Sale la paura per tre eventi in Italia sicuramente a rischio: la celebrazione della Sacra Sindone, per la quale sono attese fiumi di persone, l'Expo di Milano ed il Giubileo, che inizierà il prossimo dicembre.

L'incubo è quello del lupo solitario, dato che si tratta di un'azione assai complessa da prevedere. L'intelligence ha già preparato i due prossimi eventi, Sacra Sindone ed Expo, mentre è iniziata da poco la programmazione dei dispositivi per il Giubileo. Per quanto riguarda l'Expo, l'allerta è massima per l'uno maggio, ovvero il giorno di apertura dell'attesissimo evento. Intanto, si è venuto a scoprire che alcuni terroristi dell'Isis si addestravano sulle Dolomiti prima di partire alla volta della Siria per combattere. La clamorosa notizia è stata riportata dal quotidiano di Napoli, "Il Mattino".

I terroristi si addestravano sulle Dolomiti prima di andare a combattere in Siria

I jihadisti preparati in Italia sono Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski: sono stati addestrati da un trentenne di origini balcaniche, del quale l'identità è ancora sconosciuta.

Il loro delle esercitazioni militari era una montagna in provincia di Belluno. Le indagini sono iniziate dopo la morte di Ismar Mesinovic, avvenuta lo scorso anno ad Aleppo. Il comandante di carabinieri del Ros di Padova, Paolo Storoni ha ricostruito un quadro inquietante: tra Belluno e Pordenone, l'imam bosniaco Bilal Bosnic reclutava e addestrava i futuri militanti dell'Isis; l'uomo è stato arrestato in Bosnia sei mesi fa e ora si trova ai domiciliari. Si sono invece perse le tracce di Ismar Mesinovic; gli inquirenti ritengono comunque che il suo lavoro fosse quello di reclutare e addestrare coloro che sarebbero dovuti diventare soldati dell'Isis.