L'agenzia spaziale russa Roscosmos ha informato che il cargo spaziale Progress M-27M ha cessato di esistere, rientrando nell'atmosfera terrestre sopra la parte centrale dell'Oceano Pacifico, alle 05:04 ora di Mosca (04:04 ora italiana) di Venerdì 8 maggio 2015. Disintegrata a contatto con la parte più densa della nostra atmosfera, ad un'altezza di circa 100 km di altezza, si è suddivisa in vari pezzi che sono caduti in mare.

La dinamica del rientro

La navetta cargo spaziale, simile ad una grande meteora o ad una striscia infuocata abbastanza lenta nel suo ricadere ha mostrato una significativa frammentazione.

Le meteore vere e proprie sono invece molto più veloci.

Il veicolo Progress è stato visibile durante le sue fasi di rientro, anche ad occhio nudo, riflettendo la luce solare e somigliando ad una piccola stella in movimento, cosa tipica dei satelliti o delle stazioni spaziali, anche se un po' più velocemente di essi in quanto più vicino a noi rispetto agli altri oggetti orbitanti.

Mentre ancora in orbita, ha mostrato variazioni di luminosità, confermando che, mentre stava cadendo, l'oggetto ha riflesso la luce del sole in modo intermittente.

Se fosse tutto andato bene, il cargo si sarebbe agganciato normalmente alla Stazione Spaziale Internazionale, sarebbe stato poi sganciato in modo di effettuare un rientro nell'atmosfera per disintegrarsi sopra una zona del Pacifico meridionale, così che tutti i residui superstiti non rappresentassero pericoli per le aree abitate.

Come ha perso il controllo

La navicella Progress M-27M  è stata lanciata a bordo di un razzo vettore Soyuz dal centro spaziale di Baykonur in Kazakistan il 28 aprile scorso. La nave cargo trasportava carburante, ossigeno, cibo e attrezzature scientifiche per l'equipaggio della ISS. Purtroppo nella navicella non ha funzionato la trasmissione della telemetria poco dopo la separazione dal razzo vettore, ed ha iniziato a girare su sé stessa senza controllo.

La Roscosmos ha annunciato la perdita del Progress il giorno seguente.

Secondo Igor Komarov, capo dell'organizzazione spaziale russa, è stata istituita una commissione speciale per indagare sul fallimento della missione. I tecnici sono obbligati a comunicare i loro risultati prima del prossimo lancio di una missione verso la ISS il prossimo 26 maggio.