Ennesimo dramma della depressione, anche se al momento senza spiegazioni, accaduto tutto nella scorsa notte, in un appartamento nel centro di Napoli, nei pressi di piazza Dante. La macabra scoperta è stata fatta da un famigliare cui era stata affidata una copia delle chiavi dell'abitazione, che ha trovato tutte le vittime, compreso l'omicida e suicida, Alfredo Palumbo, ancora in pigiama da notte.

Il maresciallo ha ucciso moglie e figlio di undici anni a colpi di pistola, per poi indirizzare l'arma da fuoco verso se stesso. Non si conoscono ancora i motivi del gesto anche se c'è da pensare che si arriverà probabilmente in breve tempo a conoscerne il movente, considerato che gli inquirenti agiscono in qualche modo in casa. Bisognerà verificare quali turbamenti avesse il militare, se è stata la depressione a spingere Palumbo al gesto e quali fossero i motivi che l'hanno alimentata.

C'e da dire che questo episodio non è certo il primo a verificarsi: l'ambito famigliare è diventato sempre di più il luogo di coltura e di sfogo di violenze e frustrazioni. Proprio ieri in provincia di Cosenza un altro carabiniere ha ucciso con la propria pistola d'ordinanza la moglie, una casalinga originaria del messinese, per poi togliersi la vita con la medesima arma. La moglie voleva separarsi dal marito.

Le violenze in famiglia dunque crescono sempre di più, anche se non tutte culminano con l'evento più tragico, e sono soprattutto gli uomini i protagonisti in negativo delle violenze su mogli e compagne e spesso anche sui figli. Gli uomini appaiono sempre più fragili, non resistono alla frustrazione della fine di un amore o di un tradimento e rispondono all'affronto con inusitata violenza, dagli acidi per sfigurare per sempre l'oggetto svanito del proprio amore-possesso, alle botte ed alla segregazione, al ricatto con la pubblicazione di video intimi. La cosa più grave è che la famiglia si sta trasformando sempre più in un luogo di silenzio e di chiusura, dove si parla poco e dove le incomprensioni trovano spesso sfogo nell'intolleranza.