Napoli è ancora sconvolta per quanto accaduto lo scorso quindici maggio, quando Giulio Murolo, incensurato di 48 anni, infermiere all'ospedale Cardarelli di Napoli (reparto chirurgia toracica), ha sparato all'impazzata in casa e poi da un balcone al primo piano di via Napoli tra i quartieri Miano e Secondigliano. Ha ucciso quattro persone, tra cui il fratello e la cognata veri obiettivi dell'uomo dato che litigavano da anni. Litigi poi implosi per un banale filo per stendere i panni. Uccisi altri due passanti, mentre i feriti sono sei. Una sparatoria all'americana di cui in Italia non siamo certo abituati.

Ora l'uomo piange e ripensa al proprio gesto recluso nel carcere di Poggioreale, stando a quanto dice il suo avvocato.

Ma una nuova tragedia ha sfiorato Napoli e la sua provincia. Questa volta scenario della tragedia è stata Afragola. Protagonista un'ex guardia giurata di 76 anni, che si è mosso in modo molto simile al Murolo. E anche in questo caso il movente è banale: semplici litigi condominiali accumulati nel tempo che danno vita poi a una tragedia.

Cosa è successo

Come riporta Il Mattino, Marco Castiello, di 76 anni, ex Guardia giurata, ha ferito a colpi di fucile in maniera lieve sei vicini di casa, fra i quali una bimba di sei anni. L'uomo ha tentato la fuga ma è stato bloccato da polizia e carabinieri.

Ora è in Questura a Campobasso. Molto futili i motivi: in pratica la discussione è iniziata perché i vicini non avrebbero chiuso bene il portone del vecchio palazzo nel centro storico del paese. Di qui poi la decisione di imbracciare il fucile. L'uomo è stato localizzato grazie a una telefonata del vicequestore Sergio Di Mauro.

L'uomo si era rifugiato a casa di una figlia.

Fortunatamente poteva andare molto peggio e saremmo qui a parlare di una nuova tragedia. Resta comunque lo sgomento di come queste cose accadano con una facilità disarmante, in una società sempre più individualistica e isterica. Come dicevamo, scene del genere eravamo abituati a vederle in America, dove la facilità della detenzione delle armi ha portato a numerose tragedie, anche ad opera di adolescenti.