Resta un mistero la morte di Domenico Maurantonio, 19 anni, di Padova, che si trovava a Milano in gita scolastica. Fin dall'inizio delle complesse indagini i genitori di Domenico hanno manifestato molte perplessità sul comportamento dei compagni di stanza, i quali però affermano di avere collaborato alle indagini e di sentirsi almeno in parte strumentalizzati dai media. I tragici fatti risalgono al 10 marzo scorso e ancora non si è riusciti a ricostruire cosa è successo.

Nessuno era fuori di testa perché ubriaco

Secondo quanto riportato dai colleghi de "Il Mattino di Padova" due ragazzi avrebbero detto che nella camera dove alloggiavano non è accaduto nulla di particolare e nessuno aveva "alzato troppo il gomito" cioè nessuno era ubriaco.

Tra le prime ipotesi formulate, infatti, c'era appunto quella che Maurantonio fosse precipitato dal 5° piano in quanto stordito e confuso dall'alcool. Secondo l'importante testimonianza era stata consumata una bottiglia di liquore in cinque, decisamente poco per perdere la testa.

Una nuova ipotesi sulla caduta nel vuoto

I cinque amici hanno parlato e scherzato fono a tarda notte. Alle 3:20 si sono fatti fare una foto da Domenico, circostanza dimostrabile perché la foto è stata inviata via messaggistica WhatsApp all'intera classe. Dopo il rientro in stanza il gruppo si è messo a dormire ma alle 6:30 ci si è accorti che Domenico non era più nel letto. Si è pensato che fosse uscito, ma aveva dimenticato gli occhiali, lui che era miope.

Secondo quanto scrive "Il Mattino di Padova" i compagni avrebbero pensato che Domenico potrebbe avere avuto un problema neurologico (ma di quale tipo? - ndc) e che, in stato confusionale, ha dunque confuso la porta d’uscita della camera con quella di entrata nel bagno. Ricordiamo che nel corridoio c'erano escrementi. Con questa ennesima ipotesi il mistero si infittisce.

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