Nel primo numero della rivista in lingua francese Dar Al-Islam, giornale che fa capo all'Isis e pubblicato a dicembre 2014, in un articolo a tutta pagina preannunciava che il Califfato intendeva coniare una propria moneta ufficiale dello Stato Islamico. Il progetto è stato descritto come un modo per aggirare il sistema finanziario globale usurario, basato principalmente sull'odiato dollaro, con il ritorno a una moneta ufficiale, quale simbolo inequivocabile dello 'status giuridico' del Califfato come Stato autonomo e sovrano.
La nuova moneta si divide in 'dinaro, dirham e fils'
Ora la notizia è ufficiale: l'Isis ha la sua moneta di Stato. Niente valuta espressa su carta, ma solo monete coniate su metalli preziosi, proprio come si usava al tempo dell'Impero Ottomano. Quella d'oro, che ha il maggior valore, si chiama 'dinaro', quella d'argento 'dirham' e, infine, quella di rame 'fils' (questo tipo di valuta è attualmente in uso anche in Marocco e negli Emirati Arabi Uniti). La notizia è stata ufficializzata dal Dipartimento del Tesoro dello Stato islamico. La nuova moneta, si legge nel comunicato, "Libererà i musulmani dal sistema monetario tirannico che ci hanno svuotati della nostra ricchezza a beneficio di ebrei e crociati".
I valori della nuova moneta
Secondo il documento del Dipartimento del Tesoro dell'Isis, i valori delle monete saranno rispettivamente: quelle d'oro di 1 dinaro e 5 dinari (il cambio 'dichiarato' è di 139$ per la moneta più bassa e di ben 694$ quella più alta); quelle d'argento 1, 5 e 10 dirham; quelle in rame da 10 o 20 fils.
Le monete hanno, su un lato, la scritta in arabo: 'Lo Stato islamico - Un Califfato sul Sentiero della Profezia'. Dall'altro lato le varie monete in oro, argento e rame hanno ognuna il proprio diverso significato nei disegni, che si riferiscono sempre ai principi religiosi islamici. La moneta d'oro, la più preziosa, ha disegnato nel retro una mappa del mondo e il suo significato è la dichiarazione del Profeta quando prevede che: "Il regno della sua comunità (si riferisce ad Allah, ndr) si estenderà su tutto il mondo".
L'Isis si basa su un'economia in costante crescita
La forza economica dello Stato Islamico si basa principalmente sulla vendita al mercato nero del petrolio estratto nei territori occupati, così come i proventi del racket e le rapine in banca. Un'altra attività, che determina le maggiori entrate per l'Isis, è quelli riferita ai rapimenti, soprattutto di persone occidentali, cioè di coloro per i quali i rispettivi governi possono permettersi di pagare ingenti somme di denaro per il loro rilascio.