La situazione del carpentiere di Mapello Bossetti rimane difficile: è sospettato di avere causato la morte di Yara Gambirasio e di averla abbandonata ferita in un campo dove ha trovato la morte per il freddo eccessivo. La moglie Marita continua però a dargli una possibilità, a credere nella sua innocenza, anche se il momento resta duro da sopportare per questa madre di famiglia precipitata in un incubo.

Parole polemiche da parte della donna

Abbiamo seguito il suo intervento alla trasmissione Mediaset "Segreti e delitti" traendone l'idea di una donna forte, che nel momento più difficile non ha voluto prendere le distanze dal marito e continua a spendere per lui parole di conforto e speranza.

Il senso delle dichiarazioni di Marita Comi è che ha tutta l'intenzione di difendere la sua famiglia, i suoi figli in primis, perché ritiene Bossetti estraneo a pulsioni pedofile e incapace di fare del male a una ragazzina che aveva l'età di un suo figlio. La sua vita si è fatta però dificile per lei: "Non vado più in mezzo alla gente, non faccio le cose di prima." ha chiosato Marita. La Comi ha inoltre polemizzato sull'atteggiamento di chi ha perquisito la sua casa e che, forse scherzando, minacciava di sequestrare tutto, arrivando a portare via perfino l'album di famiglia.

Una ricostruzione rocambolesca

Resta alto l'interesse mediatico e investigativo per la doppia lettera non firmata, che propone un'interpretazione inedita sulla morte di Yara, che sarebbe stata causata da un carpentiere polacco ubriaco, poi ucciso dai suoi colleghi per vendetta.

Ovviamente i messaggi anonimi non rappresentano prova, ma è sempre opportuno tenere in considerazione qualsiasi informazione nella speranza di trovare una pista. Bossetti secondo tali missive non potrebbe parlare perché sotto minaccia da parte degli assassini del collega polacco, notoriamente molto violento quando beveva troppo.

Avvocati decisi a combattere

Ad onor del vero dobbiamo dire che, nonostante una serie di indizi sfavorevoli, Massimo Bossetti si è sempre coerentemente dichiarato innocente ed è proprio per questo che i legali non hanno rivolto istanza di "rito abbreviato" (con relativo sconto di pena). L'uomo ha spiegato in alcune occasioni di soffrire molto la permanenza nel carcere di Bergamo, dove è stato a lungo in isolamento. Il processo è ormai imminente: l'inizio è fissato il 3 luglio 2015.