Scalzo, seminudo, privo degli occhiali da vista, forse stordito dall'alcol, lui che era astemio: è in queste condizioni che il 10 maggio 2015 lo studente del liceo Nievo di Padova Domenico Maurantonio si aggira in piena notte nel corridoio del 5° piano dell'hotel Da Vinci di Milano, dove secondo alcuni testimoni sono presenti personaggi ambigui, che si accompagnano a lucciole facilmente riconoscibili dall'abbigliamento.
Maurantonio è uscito dalla sua stanza e i compagni non se ne sono accorti (è credibile). Il fatto che non ha le scarpe fa riflettere.
Per noi i casi sono tre: è stato mandato fuori dalla camera con la forza; è uscito frettolosamente in stato confusionale perché non si sentiva bene; era convinto di avere aperto la porta del bagno, che è vicina a quella principale della camera dove alloggia coi compagni.
Il pensiero di Roberta Bruzzone
Secondo quanto riportato dalla stampa specializzata ("Giallo") la nota criminologa Bruzzone si è fatta un'idea precisa: "I risultati dei vari accertamenti disposti dagli inquirenti stanno restituendo un quadro che sembra sempre più difficile ricondurre a una tragica fatalità." ha detto. E' soprattutto il livido sul braccio di Domenico Maurantonio che dà molto a pensare agli inquirenti. Sarebbe bastato che i suoi compagni avessero dichiarato che se lo era procurato scherzando con uno di loro qualche ora prima per chiarire la sua origine e nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare. Invece nessuno sa nulla, nessuno ha sentito il corpo cadere per cinque piani, nessuno lo ha visto uscire dalla stanza. La presenza di telecamere nel corridoio avrebbe potuto far risolvere il caso Maurantonio in brevissimo tempo, ma non è questo il caso. La morte di Domenico è avvolta nel mistero o, forse, dall'omertà e dalla vigliaccheria di chi sa qualcosa ma tace, magari solo per timore di essere coinvolto.I genitori vogliono sapere
I genitori di Domenico Maurantonio, provati dal dolore, sono arrivati a dire che l'ipotesi suicidio sarebbe paradossalmente più sopportabile.
Sono convinti che qualcuno sia coinvolto nella rovinosa caduta. All'incidente non credono proprio per la faccenda del livido che sembrerebbe indizio di una colluttazione, di un diverbio o perfino di un tentativo estremo di evitare a Domenico Maurantonio la caduta nel vuoto. Si può perfino ipotizzare che Domenico stesse scherzando con un amico: magari si è messo in piedi sul balcone per farsi scattare una foto (poche ore prima ha postato una foto sul gruppo WhatsApp della classe) e ha perso l'equilibrio perché stordito dall'alcol, ma sono tutte supposizioni senza il riscontro di prove.
Riflettiamo infine su un aspetto che ci sembra importante: la madre di Domenico Maurantonio ha spiegato che il figlio era astemio. Dalle analisi sul corpo risulta però che il giovane aveva bevuto e proprio il fatto che non era solito bere potrebbe aver creato dei problemi al suo organismo, magari creando giramenti di testa. Aspettiamo però l'ulteriore sviluppo investigativo.