Di nuovo scabrose manifestazioni di scarso senso del pudore tra i giovani. È accaduto a La Spezia, in Val di Magra, dove un'adolescente di appena 16 anni durante, una festa organizzata in spiaggia tra amici, ha praticato un rapporto orale ad uno dei giovani presenti alla festicciola. Il tutto è stato ripreso da svariati telefoni cellulari, il materiale poi è stato messo in rete attraverso Whatsapp.

La ragazza si era appartata con un ragazzo distante dal gruppetto che ballava. Ad un certo punto ha cominciato un rapporto orale con il ragazzo sdraiato su un lettino da spiaggia, e gli amici, accortisi di quello che stava accadendo, hanno scattato diverse foto e girato dei video che sono poi stati diffusi e condivisi sul servizio di messaggistica istantanea Whatsapp, dove sono divenuti virali diffondendosi a macchia d'olio molto rapidamente.

Nel corso del rapporto orale, la giovane ad un certo punto si è resa conto che era divenuta oggetto delle attenzioni di tutti ma in risposta a ciò ha continuato la fellatio coprendosi il volto con la lunga capigliatura. Anche il suo partner, sentitosi osservato, si è dapprima imbarazzato, ha cercato di coprirsi il viso con le mani per poi fregarsene e continuare il rapporto intimo compiacendo le incitazioni dei coetanei che sbraitavano e fomentavano il tutto, addirittura poggiando le mani sul capo della ragazza per seguirne e incentivarne il movimento ritmico. Al termine del rapporto intimo sono esplosi applausi e urla di approvazione ed entusiasmo generale, dai tratti grotteschi.

I documenti fotografici e i video sono finiti all'attenzione della Polizia ligure, il reparto di investigazione informatica si sta muovendo per cercare di individuare e punire chi ha caricato e diffuso le immagini pedopornografiche.

Fa riflettere il livello di degrado morale ed etico che alcuni episodi degli ultimi tempi avvenuti tra gruppi di adolescenti ci ha mostrato in tutta la sua nitidezza, degrado che non solo si manifesta nell'assenza di pudore, ma nell'assenza del rispetto dell'intimità altrui, nell'ignoranza e nella malignità sottesa a certi comportamenti che non permette di comprendere le conseguenze giuridiche ed etiche degli stessi.