A distanza di 24 ore dalla diffusione della notizia del probabile decesso del mullah Mohammed Omar, arrivano oggi le prime conferme. Da Washington, il portavoce della Casa Bianca Eric Schultz, pur non potendo garantire con certezza l'avvenuta morte, ha confermato che "i rapporti relativi al leader talebano sono credibili".

Una seconda dichiarazione arriva direttamente dal portavoce del servizio di intelligence afgano, Haseeb Sediqi. Intervistato dalla CNN, Sediqi ha confermato che il mullah Omar è morto in un ospedale di Karachi, in Pakistan, nell'aprile del 2013.

Il portavoce ha aggiunto inoltre che la Direzione Nazionale di Sicurezza afgana era al corrente della morte del leader da molto tempo e che ogni informazione al riguardo è stata trasmessa al parlamento dell'Afganistan.

Come cambia la situazione in Afghanistan

Dopo la fuoriuscita della notizia, il clima in Afghanistan potrebbe infuocarsi. All'interno dei talebani è infatti in corso una lotta - che rischia ora di degenerare - tra i seguaci della linea dura e coloro più favorevoli alle iniziative di riconciliazione con il governo afgano. Proprio in questi giorni si stanno svolgendo in Pakistan i colloqui di pace tra il governo afgano e i talebani. A tal proposito, tramite un portavoce, il presidente Ashraf Ghani si è detto ottimista circa i colloqui e ha invitato tutti i gruppi armati dell'opposizione a sfruttare l'opportunità di partecipare al processo di pace.

La morte di Omar può essere un vantaggio per l'ISIS?

Molto probabilmente la morte del mullah Mohammed Omar rafforzerà ancora di più l'ISIS. Lo Stato Islamico sta infatti cercando di farsi strada tra i talebani sia afgani che pakistani. Alcune di essi, insoddisfatti, hanno già giurato fedeltà all'ISIS e per questo motivo, con la morte del leader talebano, è ragionevole pensare che molti altri possano fare lo stesso.

Il rischio maggiore per l'Afghanistan è rappresentato dal fatto che la fazione talebana dalla linea dura potrebbe diventare relativamente indipendente, se non addirittura allearsi con lo Stato Islamico. Pertanto, al fine di mantenere intatta la stabilità e la prosperità internazionale, è necessario continuare a monitorare l'evolversi della situazione in Afghanistan, con l'obiettivo di impedire al terrorismo di aumentare la portata della propria minaccia nel Medio Oriente.