Dopo l'indiscrezione di mercoledì 28 luglio, relativa alla presunta morte del mullah Mohammed Omare la parziale rassicurazione arrivata da Washington nella giornata di ieri, alcuni funzionari del governo afgano hanno riferito oggi che i talebani hanno ufficialmente confermato la morte del loro leader spirituale.

Nella dichiarazione non viene specificato quando, dove e come il mullah Omar sia morto, ma solo che egli era malato da tempo. Ciò sarebbe in contraddizione con quanto riferito dal portavoce del servizio di intelligence afgano, Haseeb Sediqi.

In una sua intervista allaCNN, Sediqi affermava infatti che il mullah Omar fosse morto nell'aprile del 2013 in un ospedale di Karachi, in Pakistan.

In ogni caso l'annuncio della morte di Omar è arrivata anche in Pakistan, dove in questi giorni si stanno svolgendo i colloqui di pace tra il governo afgano e i talebani. La notizia ha profondamente sconvolto i partecipanti, per questo motivo è stata presa la decisione di rinviare il secondo giro di consultazioni.

Akhtar Mansour è il nuovo Mullah dei talebani, ma il gruppo si divide

Oltre alla conferma della morte del “leader supremo”, da fonti vicine alla leadership talebana è arrivata la notizia che il sostituto sia già stato trovato. Si tratta di Akhtar Mansour.

Una scelta - spiegano i corrispondenti – che rischia di ingigantire ancora di più i dissidi tra le due fazioni interne al gruppo. Sembra infatti che la nomina di Mansour come nuovo mullah non sia arrivata all'unanimità, ma al contrario siano stati necessari diversi giorni di intensi dibattiti.

Informatori vicini alla shura (il Consiglio) sostengono inoltre che molti esponenti di spicco dei talebani, tra cui alcuni comandanti di alto livello, siano profondamente costernati dalla decisione.

Personaggi del calibro di Qaum Zakir, comandante militare del movimento, Tayed Agha, capo dell'ufficio politico in Qatar e Habibullah, componente della shura di Quetta, avrebbero infatti preferito il figlio di Omar, Yaqoob, come suo successore.

Chi è Akhtar Mansour

Il nuovo mullah Mansour è stato a lungo considerato come il capo ad interim dei talebani, vista anche la sua vicinanza al fondatore del gruppo, nonché predecessore, Mohammed Omar.

Nato negli anni sessanta nella provincia di Kandahar, dopo aver servito come governatore ombra nella stessa provincia, Mansour ha ricoperto il ruolo di ministro dell'aviazione durante il regime talebano in Afghanistan.

I differenti punti di vista in merito alla questione relativa ai negoziati con il governo afgano (Mansour è pro-colloqui), hanno condotto il nuovo mullah a intraprendere una vera e propria guerra per il potere, portandolo inoltre a scontrarsi con Abdul Zakir, un comandante di alto livello. In aggiunta, secondo alcuni rapporti stilati dalle Nazioni Unite, ha ricoperto un ruolo attivo nel traffico di droga; un'attività profondamente redditizia che ha portato l'Afghanistan a diventare la massima esportatrice di oppio al mondo.