Resta senza chiarezza, al giorno 24 luglio 2015, la vicenda della caduta dal 5° piano del Da Vinci di Milano del 19enne padovano Domenico Maurantonio, con gli investigatori che, pur impegnandosi da mesi, ancora non riescono a mettere a fuoco quanto accaduto nella notte tra il 9 e il 10 maggio 2015.
Torna attuale la pista del suicidio, sempre ritenuta non credibile dai coniugi Maurantonio. Il figlio era da tutti considerato uno studente modello, pieno di interessi, come la passione per la musica e in buoni rapporti con i suoi coetanei. Non sono segnalati problemi di natura familiare, ma chi può sapere davvero come si sentiva Domenico?
Il momento in cui è uscito
Sappiamo che quella notte si è divertito, senza eccedere, con gli amici, ha bevuto liquore in compagnia, ha scambiato immagini via WhatsApp e che verso le ore cinque del mattino è andato in bagno a lavarsi i capelli. Il mistero sta qui, quando decide di uscire dalla camera in modo frettoloso, visto che non ha le scarpe ai piedi né gli occhiali. E' uscito volontariamente o qualcuno lo ha invitato (costretto?) a uscire? Non lo sappiamo. Nel corridoio il ragazzo lascia escrementi che sono la prova di un malessere di natura fisica (ricordiamo che ha bevuto) o psicologica. A questo punto non sappiamo più nulla di lui fino al ritrovamento del corpo il mattino successivo, quando viene trovato da un operaio.
Nessuno ha sentito il tonfo della caduta da un'altezza di quindici metri? Ci sembra inverosimile. Come appare inverosimile che una persona che ha deciso di buttarsi di sotto pensi di andarsi a lavare i capelli (se questi capelli da lavare fossero la spia di uno scherzo goliardico ricevuto?) in piena notte.