Bergamo, venerdì 3 Luglio del 2015, una data importante questa, in quanto, in tale giorno, è iniziato il processo a Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo accusato di aver ucciso la giovane Yara Gambirasio a Chignolo d'Isola il 26 Novembre 2010. Il processo è iniziato alle ore 8:00 del mattino, presso il Palazzo di Giustizia della città. Anche gli inviati del noto programma Rai Chi l'ha visto? sono stati presenti ed hanno regalato a noi telespettatori un resoconto minuzioso e dettagliato del primo giorno di processo, che vede come protagonista il muratore di Mapello.

Finalmente, dopo 5 lunghi anni, il caso di Yara si è finalmente spostato in un tribunale, un fatto di Cronaca Nera, che fino ad ora, era stato discusso solamente nei salotti televisivi di Rai e Mediaset.

Un caso di portata europea

Ricordiamo inoltre, che la stessa moglie di Bossetti, Marita Comi, è stata in passato ospite di alcuni famosi programmi come Matrix e Segreti e delitti. In questi interventi televisivi, la donna ha tentato di difendere, con le unghie e con i denti (talvolta, ammettiamolo, arrampicandosi sugli specchi), suo marito Massimo, affermando più volte, che il consorte non è affatto un assassino. Lo stesso popolo italiano si è diviso, riguardo il caso Bossetti-Gambirasio, tra innocentisti e colpevolisti.

Il giorno della prima udienza sono giunti giornalisti da tutta Europa, non soltanto quindi, cronisti italiani; ciò dimostra, che il caso di Yara Gambirasio è un argomento osservato e discusso anche all'estero. Perchè questo? La risposta è ovvia! Le indagini svolte riguardanti il possibile colpevole, sono di una portata eccezionale, modalità uniche nel loro genere potremmo ben dire.

Ciò che è accaduto a Bergamo negli ultimi anni, non era mai successo in precedenza, ma forse neanche nel resto del mondo.

Momenti salienti dell'udienza

Purtroppo, in aula, sono state vietate le riprese televisive, gli inviati di Chi l'ha visto? hanno però raccontato per noi, lo svolgimento dell'udienza. C'era gente già in fila alle 6:30 del mattino, per accaparrarsi i posti migliori, troppo forte era la smania di vedere il famigerato Massimo Giuseppe Bossetti in carne ed ossa, dopo aver visto copiosamente la sua immagine sui giornali ed in TV.

Poco prima dell'inizio, una guarda carceraria è entrata nella gabbia di vetro, poi una seconda, ed infine l'imputato indossante scarpe da tennis, jeans ed una polo blu, attraversata da una scritta gigantesca. Un particolare degno di nota è stato che Bossetti è comparso più abbronzato di quanto non fosse prima di entrare in prigione. L'uomo era magrissimo, piccolo, quasi inconsistente. E' rimasto in piedi, spaesato, prima che una delle guardie lo invitasse a sedere davanti ad un tavolinetto con sopra un microfono. Bossetti si è ad un certo punto voltato, guardando verso destra, uno sguardo intercettato da quello della dottoressa Ruggeri, il PM che lo ha mandato in galera e che farà di tutto, per farcelo restare.

L'imputato ha seguito attentamente lo svolgimento dell'udienza senza mai distrarsi. Durante il processo, i difensori del muratore hanno dichiarato ai giudici che il prelievo del DNA dell'uomo (compatibile con quello di Ignoto 1), non è stato eseguito con garanzie difensive, chiedendo quindi la nullità di esso. Da come infatti, si apprende da Tgcom24, il DNA di Massimo fu  prelevato durante un controllo stradale simulato. Il primo atto del processo è durato circa 3 ore, la seconda udienza è fissata per il 17 Luglio.